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Giornata del Malato. Il Vescovo visita l’ospedale di Piedimonte e il centro L’Oasi di Castel Campagnano

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Mons. Valentino Di Cerbo ha fatto visita ieri agli ammalati in occasione della XXII Giornata del Malato

La Redazione – In occasione della Giornata Mondiale del Malato, S.E. Mons. Valentino Di Cerbo ha celebrato ieri due messe: una in mattinata, presso il centro di riabilitazione neuromotoria “L’Oasi” di Castel Campagnano e nel pomeriggio presso la cappella dell’Ospedale di Piedimonte Matese. DSCN0007
Alla celebrazione mattutina erano presenti le comunità e gli operatori del Centro, la famiglia Pascariello che gestisce la struttura, e in modo particolare i malati, centro di tutta la giornata. Il tema della Giornata  – “…anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1Gv 3,16)” – aiuta gli operatori pastorali e sanitari a prendere coscienza dell’importanza del dono di sé, gratuito e generoso, per le persone sofferenti. E’ questo un contributo all’umanizzazione e un atto di giustizia, oltre che annuncio della presenza di un Dio che, attraverso le nostre mani, desidera prendersi cura di quanti stanno vivendo momenti di prova. IMG_20140211_163218
Presso l’Ospedale invece, prima della celebrazione, accompagnato in una sorta di processione da medici e pazienti, il Vescovo ha visitato il reparto di cardiologia e dato un saluto a tutti i degenti. Durante l’omelia poi, ha messo in risalto il fatto che “La sofferenza, la malattia, la morte, non sono l’ultima parola della vita, ma solo segmenti di negatività, dopo i quali c’è la Vita, la vera vita secondo il cristiano: il Paradiso“. Quindi i cristiani, seguendo l’esempio della Madonna dovrebbero vivere la sofferenza con la speranza. “Maria sotto la croce soffre tantissimo ma non si dispera, è silente, vive nella speranza, perché Dio non può far terminare la vita di suo figlio con la croce“.
IMG_20140211_164704Il contatto con la malattia a volte può indurre l’uomo a pensieri anche irrazionali, sapendo che in un modo o in un altro è stato anche lui causa di quel male. Ecco, è qui che “entra in gioco” la fede cristiana, quella che ci deve portare a trasformare quel dolore in amore, proprio come Maria, che dopo la morte del Cristo è diventata la Madre di tutti. Così come ha detto anche il Papa nel suo messaggio per la Giornata del Malato, “la sofferenza è un’occasione per noi cristiani di dare la vita per i nostri fratelli, la sofferenza è un momento di verità“.

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