Mons. Valentino Di Cerbo ha fatto visita ieri agli ammalati in occasione della XXII Giornata del Malato
La Redazione – In occasione della Giornata Mondiale del Malato, S.E. Mons. Valentino Di Cerbo ha celebrato ieri due messe: una in mattinata, presso il centro di riabilitazione neuromotoria “L’Oasi” di Castel Campagnano e nel pomeriggio presso la cappella dell’Ospedale di Piedimonte Matese.
Alla celebrazione mattutina erano presenti le comunità e gli operatori del Centro, la famiglia Pascariello che gestisce la struttura, e in modo particolare i malati, centro di tutta la giornata. Il tema della Giornata – “…anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1Gv 3,16)” – aiuta gli operatori pastorali e sanitari a prendere coscienza dell’importanza del dono di sé, gratuito e generoso, per le persone sofferenti. E’ questo un contributo all’umanizzazione e un atto di giustizia, oltre che annuncio della presenza di un Dio che, attraverso le nostre mani, desidera prendersi cura di quanti stanno vivendo momenti di prova.
Presso l’Ospedale invece, prima della celebrazione, accompagnato in una sorta di processione da medici e pazienti, il Vescovo ha visitato il reparto di cardiologia e dato un saluto a tutti i degenti. Durante l’omelia poi, ha messo in risalto il fatto che “La sofferenza, la malattia, la morte, non sono l’ultima parola della vita, ma solo segmenti di negatività, dopo i quali c’è la Vita, la vera vita secondo il cristiano: il Paradiso“. Quindi i cristiani, seguendo l’esempio della Madonna dovrebbero vivere la sofferenza con la speranza. “Maria sotto la croce soffre tantissimo ma non si dispera, è silente, vive nella speranza, perché Dio non può far terminare la vita di suo figlio con la croce“.
Il contatto con la malattia a volte può indurre l’uomo a pensieri anche irrazionali, sapendo che in un modo o in un altro è stato anche lui causa di quel male. Ecco, è qui che “entra in gioco” la fede cristiana, quella che ci deve portare a trasformare quel dolore in amore, proprio come Maria, che dopo la morte del Cristo è diventata la Madre di tutti. Così come ha detto anche il Papa nel suo messaggio per la Giornata del Malato, “la sofferenza è un’occasione per noi cristiani di dare la vita per i nostri fratelli, la sofferenza è un momento di verità“.