“Vangelo della Terra dei Fuochi”. Questo il titolo del libro presentato da Don Patriciello davanti a un pubblico partecipe e attento alle sue parole
Vincenzo Corbo – “La battaglia non è mia ma nostra”, così ha esordito Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e convinto sostenitore della battaglia all’illegalità, nel discorso di presentazione del suo libro “Vangelo della Terra dei Fuochi”. Stamattina si è svolto questo evento presso l’Istituto Professionale di Alife al quale hanno partecipato molti studenti delle scuole del territorio, alcuni rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Alife, con il Sindaco Giuseppe Avecone, il Presidente del Parco Regionale del Matese, Umberto De Nicola, l’Assessore Provinciale all’Agricoltura, Stefano Giaquinto e altre autorità. Dopo le parole di elogio e di stima profonda spese dal parroco di Alife, Don Domenico La Cerra, portavoce anche del saluto di S. E. Mons. Valentino Di Cerbo, Don Patriciello ha iniziato a “fotografare”, oltre che a commentare, quella che è l’attuale situazione di criticità ambientale nelle terre tra la provincia di Caserta e Napoli.
Tutti ormai siamo a conoscenza di quanto egli sia vicino alla gente, con il suo operato da vero pastore cristiano, e di quanto si stia mettendo in gioco affinché la Legalità si impossessi dei nostri animi lasciando da parte negligenza e indifferenza. Don Patriciello, al contrario di quanto molti credono, ha affermato che “Non è vero che la gente lì è omertosa”, perché da diversi anni ci sono state segnalazioni ai vari sindaci i quali (forse senza approfondita conoscenza) hanno risposto: “Non sono luoghi di competenza del nostro comune”. Anche il parroco, fiducioso inizialmente delle istituzioni, come lui stesso ha dichiarato, ha fatto varie segnalazioni (cadute nell’oblio) prima di scendere in campo in prima persona “mettendoci la faccia”.
Quando negli ultimi mesi del 2012 mosse i primi passi in questa direzione credeva “Di aver messo le mani su un tric trac ma poi si è accorto di averle messe su una vera bomba atomica”. Ha inoltre aggiunto che è contento di questi roghi, specificandone però il motivo: “Finalmente il problema ha avuto la giusta visibilità tanto che dal Governo è arrivata addirittura una legge. Ciò vuol dire che il problema c’è e sussiste, e anche quando, a causa dell’instabilità politica del nostro Paese, arriveranno nuove figure al comando non si potrà mettere da parte questo incombente problema sociale e ambientale”.