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Sanremo. Minacciano il suicidio. Sono operai del CUB di Napoli e Caserta

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minaccia-suicidio-sanremoLa poesia delle prime parole pronunciate da Fabio Fazio sul palco dell’Ariston, l’invito a ricomporre i pezzi di un’Italia che frana e si sgretola, si tinge di tinte forti e drammatiche. Il dramma di un Italia sofferente ma bella, “cantata” dal conduttore, si fa concreto con l’entrata in scena di due uomini, che dall’alto del teatro, aggrappati alla struttura che supporta l’illuminazione del palco, minacciano di lanciarsi verso il basso. Sono due operai del Consorzio Unico di Bacino di Napoli e Caserta: vogliono che Fazio legga una lettera, indirizzata a chiunque possa dare loro un concreto aiuto. L’occasione è delle migliori: i primi minuti del Festival, sono ancora i più seguiti; è il momento di intervenire.
“Sedici mesi senza stipendio. Come si fa ad andare avanti così? E’ una situazione drammatica, pensiamo di farla finita. Restituiteci la nostra dignità”. Sono gli stralci della lettera che Fabio Fazio legge dopo aver dato la pubblicità, necessaria a ripristinare l’ordine in sala e garantire la sicurezza dei due.
Segnali che preoccupano.

“Sono rimasto colpito dalle forte azione dei due lavoratori campani a Sanremo. Io e i miei collaboratori cercheremo di contattare il festival nelle prossime ore e nella giornata di domani per avere un contatto con i due lavoratori, che da quello che si è capito sono parte della complicata situazione legata ai consorzi di bacino”: lo ha affermato in una nota il Presidente del Consiglio della Regione Campania, Paolo Romano immediatamente dopo l’accaduto. “Mi impegno personalmente ad invitare nei miei uffici, i due signori giunti fino al palco dell’Ariston per esprimere la loro protesta disperata. Cercheremo un’incontro nel giro di pochi giorni per capire insieme, come l’istituzione che presiedo possa trovare delle soluzioni” Infine, Romano aggiunge: “Purtroppo è sempre un forte dispiacere vedere queste scene, stiamo facendo il possibile per offerte il meglio alla Campania, ma evidentemente non basta e bisogna fare di più per evitare tali sofferenze”.

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