Home Arte e Cultura Mezzogiorno. Il restauro della grande bellezza

Mezzogiorno. Il restauro della grande bellezza

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Interventi per 135 milioni di euro in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia

Roberto Rea – Finalmente, una buona notizia. Il ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha firmato il decreto che autorizza 46 nuovi interventi di restauro in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Il valore complessivo degli interventi – che si aggiungono agli 87 interventi già finanziati a settembre 2013 per 222 milioni di euro – è di oltre 135 milioni di euro. “Si tratta della più importante azione realizzata negli ultimi anni sul patrimonio culturale del Mezzogiorno d’Italia”, ha dichiarato il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Gli interventi previsti in Calabria sono 14, per un valore di 26,8 milioni di euro.
Oltre il borgo di Gerace e i centri storici di Catanzaro e Cosenza, interessano il Castello Svevo di Rocca Imperiale, il parco archeologico urbano di Vibo Valentia, i castelli di Oriolo, Roccelletta Ionica e Palizzi, i Fortini di Pentimele, il Complesso monumentale Sant’Agostino di Cosenza, il Santuario di San Francesco di Paola, la chiesa di San Giovanni Therestis, il completamento del Museo della civiltà contadina di Salina di Lungro, il recupero dei ruderi di Cirella.
In Puglia, s’interverrà, con un importo di 31,8 milioni di euro, su: Museo dell’Audiovisivo di Bari, recupero delle Mura Urbiche di Lecce, Torre Matta di Taranto, grotte di Tricase e dell’area destinata a Focara di Novoli, ipogeo di San Sebastiano di Galatone, Castello di Gallipoli, Polo di Taranto, Complesso dello Spirito Santo di Lecce, recupero dell’ex Convento di Santa Maria a Vieste, Teatro di Apollo a Lecce, scavo archeologico di Porto Badisco a Otranto, Palazzo baronale di Novoli. 33,7 milioni di euro sono destinati alla Sicilia, per interventi che interessano: i Poli museali di Siracusa, Ragusa e Trapani e la valorizzazione dell’Area archeologica del Bosco  Littorio di Gela.
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Per la Campania, gli interventi programmati hanno un valore 43,1 milioni di euro. Riguardano: la Reggia di Caserta, il sito reale di Carditello, Villa Campolieto, l’abbazia di Montevergine e il castello di Francolise. L’elenco che abbiamo fatto spiega più di tante parole, la bellezza del nostro Sud, lacerato dalla povertà, dalla disoccupazione, dalla criminalità, ma pieno di meraviglie che destano stupore. Per troppo tempo non si è compreso che questa ricchezza culturale, se valorizzata, può costituire un volano formidabile per la ripresa economica. La notizia di questi interventi – condivisi con le Regioni e resi possibili grazie al programma comunitario “grandi attrattori culturali”, coordinato dal Mibact in collaborazione con la presidenza del Consiglio-Uffici per la coesione territoriale – si è avuta negli stessi giorni in cui, a causa della pioggia, il sito di Pompei ha subito gli ennesimi danni consistenti.
I 2 milioni di euro stanziati per le misure d’urgenza, rappresentano un’entità risibile. Occorre un’inversione di tendenza per la salvezza, la conservazione e il rilancio dei siti di Ercolano e Pompei. Una strada potrebbe essere quella di un grande concorso internazionale d’idee per la loro conservazione, insieme alla ricerca di risorse da reperire nell’ambito privato che si aggiungano a quelle pubbliche. Quando ci sono stati gli ultimi crolli, il commissario Ue per la Politica Regionale, Johannes Hahn, ha detto: “Ogni crollo per me è una sconfitta enorme. Chiedo con forza alle autorità italiane di prendersi cura di Pompei perché è un sito emblematico non solo per l’Europa ma per il mondo”. Non lo diciamo per nazionalismo – che non ci appartiene – ma se non comprendiamo per primi noi italiani l’immenso valore del patrimonio artistico e culturale, continueremo a ricevere “schiaffi” di questo tipo.

 

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