Per mantenere vivo il ricordo di un sacerdote vittima della camorra
di Giovanna Corsale – Fra pochi giorni, il 19 marzo, ricorre l’anniversario della morte di Don Peppino Diana, il sacerdote di Casal di Principe freddato da cinque colpi di pistola pochi attimi prima di celebrare la santa messa.
Don Peppino Diana è morto unicamente per aver saputo riconoscere la presenza ramificata della camorra nella società e soprattutto per aver tenacemente opposto la sua fede all’agire terroristico della camorra fino alla fine dei suoi giorni, rimanendo così vittima del suo stesso stesso coraggio.
Oggi, a distanza di venti anni dalla scomparsa del sacerdote risuona forte l’eco del suo esempio, tant’è vero che sono tante le iniziative e le manifestazioni finalizzate a celebrare il martirio di Don Diana.
A tal proposito, la diocesi di Aversa ha organizzato una serie di eventi a partire da giovedì 13 marzo. In particolare, si ricorda che mercoledì 19 presso la parrocchia di San Nicola in Casal di Principe, alle ore 7:30, si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Angelo Spinillo. A seguire, alle 10:00 prenderà avvio la marcia per le strade di Casal di Principe, con partenza dallo stadio comunale e arrivo previsto presso lo spiazzale del cimitero. Durante il pomeriggio i partecipanti verranno accolti nelle piazze principali e nelle parrocchie del paese.
Un’importante testimonianza dell’affetto e dell’ammirazione che soprattutto i giovani continuano a riservare a Don Peppino è data dai tre libri pubblicati dalla casa editrice “Il Pozzo di Giacobbe” dal titolo Il piccolo gregge. Don Peppino Diana, da cui emerge il grande amore per la verità che ha contraddistinto Don Diana.
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