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Grande Fratello. Quel sapore di minestra riscaldata…

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Ritorna la pimpante Marcuzzi con qualche odore di naftalina

Marco Deriu – Alzi la mano chi sentiva la mancanza del “Grande Fratello”… Pochi, a quanto pare, ma tra questi ci sono i vertici di Canale 5 che, dopo un paio di stagioni di sospensione, hanno deciso di riproporre il reality show più discusso (almeno fino a qualche anno fa) di tutti. E così, dopo aver tolto dalla naftalina la sempre pimpante Alessia Marcuzzi e dopo aver ripristinato a tempo di record la “casa” che qualche settimana fa era stata incendiata, il programma è ripartito.
Chissà se l’edizione numero 13 porterà fortuna a una proposta televisiva che è sul mercato ormai da quasi quindici anni e che, nonostante i continui aggiustamenti e le revisioni della struttura, nella sostanza si ripete sempre uguale, a partire da uno degli ingredienti “di successo”: la scelta di concorrenti che dovrebbero rappresentare le varie tipologie delle persone comuni, così da favorire meccanismi d’identificazione e d’immedesimazione da parte del pubblico.
Alessia Marcuzzi presenta la 13ma edizione del "Grande Fratello", che inizierà lunedì su Canale 5I protagonisti dell’edizione di quest’anno sono tutti mediamente giovani, fanno vite differenti, dall’agente pubblicitario all’indossatrice, dal gestore di un bar all’agente immobiliare, dall’artista del trucco alla studentessa, dalla disoccupata all’analista bancario, dall’assistente alla poltrona del dentista all’ingegnere-dj, dal contadino alla promoter di trattamenti estetici. Inutile citare qui i loro nomi, tanto non ce li ricorderemmo comunque a lungo. In tutto sono quindici e cercano di sopravvivere da una settimana all’altra alla nomination e all’eliminazione per aggiudicarsi il montepremi finale di 250mila euro.
L’ambita ricompensa in palio spiega solo in parte la volontà di partecipare espressa dai 35mila giovani tra i 20 e i 36 anni che si sono presentati ai provini. Come è successo in passato, non è detto che non si possa recuperare e sfruttare a proprio vantaggio la popolarità che inevitabilmente deriva dalla permanenza nella “casa”, magari per intraprendere una carriera fortunata nell’effimero mondo della tv e dello spettacolo.
Nelle intenzioni della produzione, esplicitate come da copione dalla Marcuzzi – al timone del reality per l’ottava volta – l’edizione del GF di quest’anno vuole essere “al passo con i tempi, raccontando storie vere, difficili, di tutti i giorni, dall’immigrato alla ragazza disabile”. Sempre per seguire l’attualità, la selezione di una parte dei concorrenti è passata per le “primarie”, che hanno affidato al giudizio popolare la scelta di un candidato fra quattro da mandare nella “casa”.
Paolo Bassetti, amministratore delegato di Endemol Italia che produce il format, ha voluto chiarire lo spirito della nuova edizione: “Ripartiamo da uno studio completamente rinnovato e da una nuova casa, tornando dopo due anni e dopo due edizioni molto lunghe. Questa sarà più breve e forse renderà i concorrenti più riconoscibili, dando emozioni più compresse e meno dilatate”.
Nonostante gli sforzi degli autori, il sapore di una minestra riscaldata è molto forte e non sono certo i nuovi “opinionisti” Manuela Arcuri, attrice, e Cesare Cunaccia, sedicente esperto di moda, a rendere il piatto più appetibile. Né, tantomeno, la declinazione “social” che vorrebbe fare dell’edizione in corso “la più multimediale di sempre”, a partire dalla sigla realizzata con i video mandati dagli utenti sulle note di “Happy” di Pharrel Williams e puntando sullo streaming online 24 ore su 24.
Forse per suscitare emozioni genuine bisognerebbe eliminare quanto di artefatto c’è nel “Grande Fratello”, rischiando però – in questo modo – di trasformarlo in qualcosa di molto meno spettacolare. O forse non ha senso aspettarsi emozioni genuine da un reality show.

1 COMMENTO

  1. Ritorna la pimpante Marcuzzi con qualche odore di naftalina…..? Trattasi di “sociale”?
    Mi aspetto molto di più da un’iniziativa che raccoglie fondi(soldi) anche da enti pubblici per iniziative sociali!!! Ma perchè non vi occupate di pubblicare e quindi di creare o coordinare i gruppi di volontariato che (per esempio) animano i reparti pediatrici e assistono i piccoli ricoverati nei reparti ospedalieri o ancora, gli anziani e tutti quelli “senza assistenza” !!!
    Sapete che esistono mamme non in grado di assistere il loro bimbo ricoverato perchè magari lavorano o ancora non avendo un’auto a disposizione ‘soggiorna con quattro stracci in ospedale’? QUESTO E’ UN ESEMPIO DI SOCIALE.
    Marcuzzi

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