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Alife. Il vicesindaco Sasso chiamato in causa dalla Minoranza consiliare

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Sul “caso Sansone” di Alife, il funzionario indagato – ora agli arresti domiciliari – non si spengono i riflettori. L’uomo, accusato di aver intascato cifre “oltre” il regolare stipendio, secondo logiche ancora poco chiare, ha trascinato nella polemica finanziaria l’attuale vicesindaco Pasquale Sasso, all’epoca dei fatti (nel 2009) estraneo all’Amministrazione ma fornitore commerciale di elettronica. La minoranza consiliare – Insieme per Alife – ha diffuso un comunicato dichiarando la contrarietà all’azione intrapresa dalla Giunta consiliare in cui il Comune di Alife intenderebbe costituirsi “parte civile”.

insieme-per-alifeIl gruppo consiliare di Minoranza, Insieme per Alife, ritiene opportuno evidenziare l’anomala situazione che si è generata in seno all’attuale Maggioranza del Comune di Alife. Con Delibera n. 21 del 4 marzo u.s., la Giunta ha emanato un atto di indirizzo al Responsabile Amministrativo per la nomina di un difensore dell’Ente, persona offesa, nel procedimento penale a carico dell’ex dipendente comunale Pietro Sansone. In tale procedimento penale, tra gli altri indagati, compare anche l’attuale Consigliere comunale, nonché vice sindaco, Pasquale Sasso. Ci auguriamo che lo stesso riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti; tuttavia consideriamo una scelta del tutto inopportuna quella di votare in Giunta (di cui Sasso fa attualmente parte) la costituzione in giudizio verso un procedimento penale che vede se stesso tra gli indagati.

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