Riapre ai fedeli l’edificio inibito all’accesso dal 14 gennaio scorso, per via dei danni causati dal terremoto. Accesso limitato alla navata centrale
La Redazione – Dopo più di due mesi dalla sua chiusura (ordinanza del 14 gennaio 2014), per via dei danni provocati dal terremoto del 29 dicembre scorso, la Cattedrale di Alife riapre le porte ai fedeli. L’ordinanza del sindaco Giuseppe Avecone parla chiaro: ordina “previa esecuzione di tutti i lavori di messa in sicurezza, di considerare agibile l’immobile”.
Il Sindaco ha preso atto della comunicazione che questa mattina la Diocesi ha fatto pervenire all’Ufficio tecnico comunale, riportante l’esito delle ultime verifiche compiute dai Vigili del Fuoco, dalla Commissione Regionale del MiBac e dagli esperti dell’Università Federico II lo scorso 18 marzo, ed ha pertanto predisposto la riapertura al culto della Cattedrale.
I fedeli potranno accedere alla Cattedrale, fruibile in tutta la navata centrale, fatta eccezione dell’abside (coro/altare maggiore), della Cappella dell’Immacolata che custodisce il presepe in stile settecentesco, e della campata finale della navata laterale destra (altare del SS. Sacramento). Per quanto riguarda lo spazio esterno, resta interdetta l’area sottostante il campanile e rimane vietato l’uso delle campane e dell’orologio.
Il Sindaco ha preso atto della comunicazione che questa mattina la Diocesi ha fatto pervenire all’Ufficio tecnico comunale, riportante l’esito delle ultime verifiche compiute dai Vigili del Fuoco, dalla Commissione Regionale del MiBac e dagli esperti dell’Università Federico II lo scorso 18 marzo, ed ha pertanto predisposto la riapertura al culto della Cattedrale.
I fedeli potranno accedere alla Cattedrale, fruibile in tutta la navata centrale, fatta eccezione dell’abside (coro/altare maggiore), della Cappella dell’Immacolata che custodisce il presepe in stile settecentesco, e della campata finale della navata laterale destra (altare del SS. Sacramento). Per quanto riguarda lo spazio esterno, resta interdetta l’area sottostante il campanile e rimane vietato l’uso delle campane e dell’orologio.
L’esito dei sopralluoghi porta così una parziale ma importante risoluzione dei disagi cui hanno fatto fronte diverse parrocchie in questi mesi. Prima di Alife, già il sindaco di Castello, Antonio Montone – in accordo con l’ente Diocesi e tenuto conto del parere e dell’esito delle indagini strutturali sulle chiese colpite dal sisma – permetteva qualche settimana dopo il terremoto la parziale fruizione degli edifici di culto. Un segno di concreta corresponsabilità per l’interesse collettivo e la serena, (quanto necessaria) ripresa delle attività pastorali.
L’auspicio è che ben presto anche le altre chiese del territorio – a seguito delle opportune comunicazioni in materia – vengano riaperte attraverso simili provvedimenti.
L’auspicio è che ben presto anche le altre chiese del territorio – a seguito delle opportune comunicazioni in materia – vengano riaperte attraverso simili provvedimenti.