Nelle prime ore della mattinata odierna i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta, del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA) e della Compagnia di Cassino (FR) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE), su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di dodici indagati, per associazione per delinquere finalizzata alle rapine, omicidio ed altro. Dieci sono sono finiti in cella, due agli arresti domiciliari.
La banda è la stessa che il 27 aprile 2013 perpetrò la rapina ai danni di una gioielleria di Maddaloni, durante la quale perse la vita l’appuntato Tiziano Della Ratta nell’adempimento del suo dovere.
Le indagini, iniziate in maniera serrata a seguito della rapina, e che hanno già portato all’arresto di undici indagati, due dei quali successivamente deceduti per le ferite riportate nel corso del conflitto a fuoco avvenuto dentro e fuori la citata gioielleria, ed uno rintracciato in territorio belga ed estradato in Italia di recente, hanno ulteriormente consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di furti e rapine, ed operante tra le province di Napoli, Caserta e Frosinone.
Al sodalizio sono state ricondotte altre 5 rapine (3 tentate e 2 consumate), perpetrate tra i mesi di marzo ed aprile 2013 in Grumo Nevano (NA), Maddaloni e Cassino, tutte perpetrate secondo un consolidato modus operandi, consistente nell’effettuazione di un primo sopralluogo nell’esercizio commerciale da parte di due rapinatori, un uomo e una donna, compiuto nella mattinata simulando l’interesse all’acquisto di gioielli; successivamente, verificate le condizioni di operatività, si eseguiva armi la rapina vera e propria nelle prime ore del pomeriggio.
La banda, composta prevalentemente da giovani di età compresa tra i 21 ed i 27 anni, disponeva di mezzi di trasporto, individuati dalle videoregistrazioni e di numerose armi (pistole di grosso calibro a tamburo e semiautomatiche), tutte efficienti e pronte all’uso.
Inoltre, gli spietati rapinatori avevano tra le proprie fila anche delle donne che avevano il compito di agevolare l’ingresso dei complici all”interno delle gioiellerie, mentre gli altri costituivano aliquote di riserva del gruppo disposte nelle vicinanze del luogo della rapina, al fine di assicurare il supporto e la copertura durante la fuga.
Dei 12 provvedimenti in oggetto, 8 sono stati notificati in carcere nei confronti di indagati già detenuti per precedenti fatti connessi, tra cui la rapina del 27 aprile 2013, a cui si aggiungono i nuovi episodi criminosi contestati con la misura cautelare in oggetto.
Comunicato stampa