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Alife e i suoi paesaggi fuori dal “Grand Tour” riproposto dalla Regione Campania

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Tutto intorno al “solito giro”? Vesuvio, Pompei, Ercolano, Sorrento: le tappe dell’itinerario promosso fino a dicembre. I nostri paesaggi ugualmente celebrati dai viaggiatori europei rimangono fuori dall’itinerario.
La sorpresa arriva a maggio: Banca Capasso SpA presenterà la pubblicazione del libro sulle opere di Jakob Philipp Hackert

Di Antonella Maietti – Una notizia del 17 aprile della redazione Campana dell’Ansa e poi di seguito altre fonti ci informano che, a partire da sabato 19 aprile e fino a dicembre di quest’anno, verranno proposti, a cura dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania, degli itinerari turistici, con annessi e connessi, sulle orme dei viaggi noti col nome di Grand Tour (clicca qui per accedere all’itinerario proposto dalla Regione). Questa espressione francese, mutuata dal “Voyage or a Compleat journey Trough Italy” (1670) di Richard Lassels, indicava il giro delle principali città e zone di interesse artistico e culturale. Innumerevoli studi sono stati consacrati alla moda dei viaggi  a partire dal XVIII secolo soprattutto. Questo fenomeno tocca per primo i giovani aristocratici europei i quali, per completare la loro educazione, dovevano compiere un lungo periplo a traverso i più importanti paesi dell’Europa di cui la tappa culminante era l’Italia, generatrice e depositaria di ogni tradizione artistica.
Il Grand Tour Campano appena propostoci inizia con lo spettacolo Le stanze della Regina, dedicato alla storia di Maria Carolina d’Asburgo e il primo itinerario sarà Napoli è un paradiso! Musei, chiese e collezioni mentre gli altri saranno: Campi Flegrei, la terra dei vulcani – Mito, storia e natura ; Dal Partenio al Vesuvio – Antichi percorsi alla scoperta del territorio nolano-vesuviano; Sorrento, rifugio degli artisti- Profumi e colori della Penisola; capri, Ischia e Procida – Le isole del Grand Tour; il Vesuvio e le città sepolte – Pompei, Ercolano e il Miglio d’Oro; Capua e l’antica via Appia – Alle origini di Terra di Lavoro; Ravello, Amalfi e la terra dei miti _ Dalla costiera a Paestum lungo le vie del Cilento; i fasti dei Borbone – Le Regge di Napoli, Caserta e Carditello.
Al plauso per questa idea del predetto Assessorato atta a stimolare, specie in questi tempi di crisi economica, la crescita del turismo non può non associarsi il rammarico di vedere ancora una volta il territorio alifano-matesino, che pure può offrire tanto al percorso culturale indicato, escluso da certe iniziative. Assistiamo quindi al solito trantran, alla solita routine dei luoghi più conosciuti, belli, per carità, ma rappresentanti ormai un déjà vu. Sarebbe stato stimolante vedere inserita anche questa porzione di Campania troppo spesso tenuta ai margini, ma la cui genuinità – della gente, dei prodotti, della cultura – avrebbe potuto dare diverso interesse ai nuovi voyageurs du Grand Tour.
A corredo di ciò, cito l’esempio del professore scozzese Craufurd Tait Ramage (già da me citato in un articolo, sempre su Clarus, del 2010) curioso anche di scoprire e conoscere, fuori dagli itinerari tipici del “Grande Viaggio o Grand Tour” luoghi come Alife della quale aveva annotati circostanziati appunti. E quest’altro esempio (proprio pochi giorni fa ho ricevuto l’e-mail) della studiosa tedesca Claudia Nordhoff: insieme al suo collega Hans Reimer ha redatto, in due volumi, uno studio sul pittore prussiano Jakob Philipp Hackert (1737-1807). Questo insigne artista, la cui carriera merita di essere letta e studiata, tra l’altro, ricevette l’incarico dal re Ferdinando IV di Borbone di dipingere i luoghi più belli del Regno di Napoli e, tra questi luoghi, diversi sono i dipinti che ritraggono paesaggi della nostra zona. Allego all’articolo una veduta, per gentile concessione della prof. Nordhoff, dei monti del Matese presa dalla “via Scaffa di Alife” (parole di Hackert), nella speranza che l’esimio Assessore al Turismo della regione Campania ne venga a conoscenza.

 

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