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Apicoltura in primo piano alla Fiera Agricola. E a proposito di miele…la storia di un giovane imprenditore

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Tavola rotonda il 25 aprile a Pastorano. Vi proponiamo inoltre la storia di Angelo Mastroianni, giovane di Villa Santa Croce (Piana di Monte Verna) da sempre dedicatosi all’agricoltura e alla produzione di miele

L’oro del miele e l’operoso lavoro delle api al centro dell’incontro battezzato “C.A.R.A. Terra: l’ape al servizio della società”, iniziativa lanciata nel contesto della Fiera Agricola, e che si terrà il 25 aprile, alle ore 16, al Polo Fieristico A1Expò di Pastorano, per affrontare i temi legati all’apicoltura e al valore delle api quali bio indicatori dell’inquinamento ambientale.
Tanti i nomi dei presenti alla tavola rotonda, tra cui i sindaci di quattro comuni (Vairano Patenora, Marzano Appio, Galluccio, Caianello) dove sono state installate delle “centraline di monitoraggio” dell’attività di questi insetti, ma anche Emilio Caprio e Gennaro Di Prisco, dell’Università Federico II di Napoli, Antonio De Cristofaro, docente di Apicoltura all’Università del Molise, Angelo Lombardi, Presidente Consorzio Nazionale Produttori Apistici, Pietro Andrea Cappella, Coordinatore del GAL Alto Casertano. Modererà la giornalista Adele Consola.

A proposito di apicoltura, nel numero di dicembre ci siamo occupati della storia di Angelo Mastroianni, un giovane di Villa Santa Croce che si è dedicato da imprenditore all’agricoltura e pure alla produzione di miele. Vi proponiamo anche online la sua storia.

Angelo da ragazzino portava le pecore al pascolo. Il loro gregge a Villa Santa Croce era detto “A morra e cient e pass”, era infatti il più numeroso della piccola frazione del comune di Piana di Monte Verna. I suoi pomeriggi, al ritorno da scuola, o i fine settimana, erano dedicati alla cura degli animali allevati dai genitori Domenico e Anna.angelo-mastroianni_villa-santa-croce
Un ragazzino che vive di sogni non si accontenta di trascorrere in solitudine il suo tempo libero, eppure Angelo in quei momenti apprezzava il dono del silenzio ed esercitava la virtù dell’attesa. «Stare all’aria aperta, al cospetto della natura,  mi ha educato all’ascolto, ad osservare il mondo ogni giorno con occhi diversi, ma soprattutto ad avere premura e rispetto per il paesaggio». Oggi guarda con più serenità a quegli anni, soddisfatto per i risultati raggiunti e per la strada percorsa, arricchita dal dono di una moglie, Giovanna, che ora lo affianca nelle attività agricole, e del loro figlio, Matteo, di soli due anni.
«Ero il pastore delle pecore, ma il pastore della mia vita era mio padre: da lui ho imparato molto e a lui devo i risultati raggiunti». Angelo dopo la scuola superiore si iscrive alla facoltà di Scienze Geologiche (si laurea con il massimo dei voti discutendo una tesi sui pollini fossili) ma nei week end torna a casa e puntuale si rimbocca le maniche per aiutare i genitori.
Dopo la laurea la decisione di non abbandonare quel mondo, ma afferrarlo per le mani e “tirarlo su”: «La campagna è il nostro futuro, è la risposta al momento di crisi che sembra ci stia vincendo; e ancor di più deve esserlo se vogliamo dimostrare a tutti la vera bontà e la qualità delle nostre terre».
Angelo è un giovane imprenditore agricolo, seppur lui ami definirsi – alla vecchia maniera  – “agricoltore e allevatore di api”; la sua famiglia non ha più il gregge di una volta; lui intanto ha dato un nome alla sua azienda, Il Giardino segreto in cui produce miele, ortaggi e conserve che vende direttamente presso la sua azienda a Villa Santa Croce o in occasione di mercatini allestiti sul territorio. Con i suoi prodotti è entrato a far parte di un Gas (gruppo di acquisto solidale) di Caserta dove settimanalmente si reca per consegnare la merce ordinata: «Per raccontare la qualità dei nostri ortaggi e della frutta, tempo fa abbiamo messo a disposizione di un gruppo di clienti del capoluogo di provincia una pullman che li ha condotti fino alla nostra azienda: sul posto hanno potuto constatare il criterio di coltivazione, assolutamente naturale, dei nostri prodotti».  Il successo di Angelo sta soprattutto nell’entusiasmo e nelle motivazioni che ogni giorno lo spingono ad dare “il di più” alla sua azienda perché essa, come altre del posto, diventi un presentabile biglietto da visita per quanti accedono al territorio alto casertano. Il Giardino segreto oggi è un valido riferimento anche per alcuni ristoranti locali interessati all’utilizzo di prodotti a “chilometro zero” per garantire ai clienti qualità e sicurezza degli alimenti.  Angelo crede fortemente nelle potenzialità del suo mestiere e nelle prospettive che esso potrebbe garantire: oggi vive a Nola, ma quotidianamente raggiunge Villa Santa Croce dove spera di trasferirsi preso con la moglie e il figlio; nel frattempo le sue giornate si arricchiscono di idee e di “possibilità”.
La vita in campagna rende sereni ed apre alle necessità di chi condivide, nella terra confinante, le attese e la fatica del raccolto: «Su a Villa, siamo in tre che come giovani imprenditori abbiamo rilanciato ciascuno la propria azienda di famiglia; tra di noi è forte il senso di solidarietà e la sensibilità verso i bisogni gli uni degli altri – racconta Angelo. In più stiamo guidando e sostenendo altri ragazzi del posto a “riprendere” in mano il lavoro dei campi. Per chi come noi ha già fatto i conti con le difficoltà burocratiche e legali di una moderna azienda, sarà facile mostrare ai più giovani la strada».
Lui è uno di quelli che da alcuni mesi tiene alta la guardia: la diffidenza che si è generata intorno alla qualità dei prodotti campani, da quando l’emergenza “terra dei fuochi” si è ulteriormente acuita rischia di danneggiare anche l’immagine dei produttori matesini e altocasertani: «No… non è così. (Angelo appare determinato e sereno mentre parla). Il territorio casertano conosce fin troppo bene la strada che conduce verso le nostre aziende e i clienti riconoscono la qualità di ciò che offriamo loro. In più si fidano. Sta a noi allevatori o agricoltori, presentare bene il nostro prodotto, uscire dalle aziende e presentarci sul mercato, affidarsi a dei buoni canali comunicativi (il passaparola tra i clienti è importante!) e non temere il confronto o lo scambio con altri produttori».

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