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Papa Francesco, “Niente chiacchiere, niente invidie, niente gelosie”

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“Confrontandoci, discutendo e pregando: così si risolvono i conflitti nella Chiesa”. Lo ha detto Papa Francesco al Regina Coeli. ASCOLTA LA VOCE DEL PAPA (clicca qui)

News.va – “Confrontandoci, discutendo e pregando! Con la certezza che le chiacchiere, le invidie, le gelosie non potranno mai portarci alla concordia, all’armonia o alla pace”. Ad illuminarci, in questo cammino, il dono dello Spirito Santo, “perché sappiamo stimarci a vicenda e convergere sempre più profondamente nella fede e nella carità, tenendo il cuore aperto alla necessità dei fratelli: “Quando noi lasciamo allo Spirito Santo la guida, Egli ci porta all’armonia, alla unità e al rispetto dei diversi doni e talenti. Avete capito bene? Niente chiacchiere, niente invidie, niente gelosie”. D’altra parte, ha ricordato il Pontefice, “anche nella Chiesa delle origini” esistevano tensioni e dissensi, come succede pure “nelle nostre parrocchie”: “Nella vita, i conflitti ci sono, il problema è come si affrontano”.
Pope Francis waves to the faithful as he appears at the window of his future private apartment in St. Peter's Square, during the Angelus prayer at the VaticanQuando si passò, ha spiegato il Papa, “dall’appartenenza ad un’unica etnia e cultura, quella giudaica”, all’apertura “all’ambito culturale greco”, nel cristianesimo – “che per volere di Gesù è destinato a tutti i popoli” – sorsero le prime “difficoltà”: malcontento, lamentele, voci di favoritismi nell’aiuto alle persone disagiate. Furono allora gli Apostoli a convocare una “riunione allargata anche ai discepoli”, per discuterne “insieme”, “tutti”: “I problemi infatti non si risolvono facendo finta che non esistano! Ed è bello questo confronto schietto tra i pastori e gli altri fedeli”.
Il risultato fu una “suddivisione di compiti”. Gli Apostoli decisero di dedicarsi “alla preghiera e al ministero della Parola”, mentre sette uomini, i diaconi, “al servizio delle mense per i poveri”: questi furono scelti perché “uomini onesti e di buona reputazione, pieni di Spirito Santo e di sapienza”.
Dopo la recita del Regina Coeli, il pensiero e la preghiera del Papa sono andati alle “gravi inondazioni” che hanno devastato ampie zone dei Balcani, soprattutto Serbia e Bosnia Erzegovina: “Mentre affido al Signore le vittime di tale calamità, esprimo la mia personale vicinanza a quanti stanno vivendo ore di angoscia e di tribolazione”. Quindi ha ricordato che ieri in Romania è stato proclamato Beato il vescovo Anton Durcovici, martire della fede. “Perseguitato dal regime comunista rumeno”, ha spiegato, morì in carcere di fame e sete, nel 1951. “Insieme con i fedeli di Iaşi e di tutta la Romania, rendiamo grazie a Dio per questo esempio”.
Salutando i circa 50 mila romani e pellegrini giunti in Piazza, il Pontefice ha infine incoraggiato “le associazioni di volontariato” nella Giornata del malato oncologico ed ha pregato per i malati e le famiglie.

 

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