Il tecnico comunale Macchine condannato a 4 anni e 3 mesi risiede ancora al suo posto di lavoro. Luigi Del Monaco, esponente di Sinistra Matesina in Consiglio comunale, affida ad un comunicato un nuovo appello al Sindaco Cappello per una celere chiarificazione e soluzione del caso
Comunicato – Il movimento politico Sinistra Matesina interviene in merito agli elementi gravissimi emersi dalle recenti rivelazioni fatte dal neo-collaboratore di giustizia Antonio Iovine, detto ‘O Ninno, ex capo-clan dei casalesi, riguardanti l’attuale componente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Piedimonte Matese Raffaele Macchione, già condannato a 4 anni e 3 mesi nell’ambito del processo denominato “Normandia II”. Siamo assolutamente basiti del fatto che il nostro primo cittadino, nonostante la volontà del tecnico di rimettere l’incarico, abbia insistito per trattenerlo al suo posto, esprimendo la volontà di verificare eventuali cause di incompatibilità con la condanna. Ciò vorrebbe dire che, nel caso in cui non dovessero sussistere tali incompatibilità, il nostro Comune continuerà ad avere in un ruolo così delicato una persona condannata, seppure in primo grado, in un processo che ha coinvolto vari esponenti della malavita casertana.
Pur non volendo entrare nel merito delle accuse, comunque gravissime, mosse all’indirizzo dello stesso tecnico, considerata l’importanza e la delicatezza del ruolo ricoperto e la necessaria limpidezza che una funzione del genere richiede, crediamo sia estremamente conveniente che il sindaco proceda immediatamente a sollevare il professionista dall’impiego che tutt’ora sta svolgendo presso la macchina amministrativa, vista anche la disponibilità dello stesso a lasciare l’incarico. Richiediamo inoltre all’Amministrazione Comunale, vista la risposta negativa ad una nostra precedente interrogazione in merito, l’adesione immediata alla Stazione Unica Appaltante (SUA), per evitare in futuro i fatti di cui, secondo i giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si sarebbe reso protagonista il Macchione favorendo ditte collegate alla malavita in alcune gare d’appalto. Convinti che gli “occhi aperti” non bastino, crediamo che l’adesione alla SUA, sia il segnale politico atteso dalla cittadinanza affinché possa essere conseguita una maggiore trasparenza nella gestione degli appalti pubblici, nonché il giusto provvedimento al fine di evitare ombre o dubbi circa l’assoluta estraneità a pratiche del genere da parte dell’Amministrazione Comunale.