Acqua potabile, usata dai Romani, oggi luogo di degrado e abbandono. Il sindaco Sgueglia: “Mi appello al senso civico di tutti”
“La Fistola, difatti, è una fontana dalla quale i Romani con un acquedotto a forma di ‘fistola’ seminterrata, lunga circa trecento metri, incanalavano l’acqua per Cesarano”: così recita la descrizione storica della sorgente che fino agli inizi del secolo scorso rappresentava una delle principali fonti di approvvigionamento idrico per la comunità.
Siamo a Caiazzo, dove pochi giorni fa sono partiti i lavori di restauro e pulizia dell’abbeveratoio e degli antichi lavatoi di una storica fontana, posta sul declivio che affaccia verso Cesarano, un tempo luogo di ritrovo per la comunità abituata a raccogliersi intorno ai pozzi e alle fontane per ogni necessità domestica.
Negli ultimi anni, il sito è stato oggetto di degrado e abbandono, di atti vandalici e totale scempio. Data la sua importanza storica e sociale, il sindaco Tommaso Sgueglia di concerto con l’Amministrazione comunale ha predisposto i lavori di ripristino dell’area.
“Mi appello ora al senso civico di tutti noi – le parole del Primo cittadino – affinché non venga nuovamente deturpata nel prossimo futuro, contribuendo ognuno alla sua conservazione e alla sua tutela perché rappresenta una testimonianza storica molto significativa per la nostra città. Il prossimo passo sarà il ripristino dell’impianto di illuminazione dell’intera zona, ed analogo intervento di bonifica e recupero sarà riservato alla Fontana Murata e agli altri abbeveratoi e lavatoi pubblici presenti sul territorio comunale”.
