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Caiazzo. Manca poco alla prossima edizione della Fiera della Maddalena

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Alla riscoperta delle ricchezze locali da conoscere nel caratteristico centro storico della città

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Fonte foto Luca Sorbo (Fb)

Giovanna Corsale – La “Fiera della Maddalena” è un evento che ogni anno i cittadini caiatini attendono con fervore, in ragione del significato storico che essa possiede. Dal 19 al 22 luglio prossimi, dunque, si svolgerà la festa in onore di Santa Maria Maddalena, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con diverse associazioni del posto. Nei quattro giorni dedicati a Maria Maddalena la città di Caiazzo cambia aspetto, assumendo le sembianze di un mercato di grandi dimensioni in cui vengono esposti prodotti artigianali, enogastronomici, zootecnici ed agricoli. L’abbondanza e le ricchezze del territorio rivivono nella loro bellezza. La Fiera della Maddalena risale alle origini dell’epoca cristiana, quando alla giurisdizione della Diocesi di Caiazzo appartenevano trentasei casali dai quali successivamente si sono originati i comuni di Piana di Monte Verna, Alvignano, Formicola, Ruviano, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Pontelatone, Dragoni, Villa Liberi, Baia e Latina. In quel contesto, il 22 luglio era il giorno stabilito dai signori  e dalla chiesa di Caiazzo per la riscossione delle tasse e la consegna del raccolto.
Era abitudine di fittuari e coloni avviarsi alcuni giorni prima del 22 a piedi oppure con carri, portando con sé bestiame e prodotti agricoli oggetto della cessione. Coloro che arrivavano in anticipo erano soliti fare una sosta davanti alla Porta Vetere, uno dei quattro punti di accesso alla città caiatina. Si sistemavano con il loro carico sulla collinetta di San Giovanni, dove davano vita ad un’intensa e vivace attività di scambio.
Oggi la Fiera della Maddalena continua a rappresentare un momento topico della cultura caiatina, pur essendo diventata più che altro un terreno da sondare e da rilanciare a favore dello sviluppo turistico di Caiazzo e dintorni.
In tal modo, questa manifestazione sembra aver perso il suo spirito originario che si concretizzava nel gesto del baratto, semplice ma al tempo stesso gioioso e gratificante.

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