In difesa delle piccole isole che rischiano di scomparire a causa del surriscaldamento globale
Giovanna Corsale – Il 5 giugno del 1972 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (O.N.U.) ha istituito la Giornata Mondiale dell’Ambiente.
In questa giornata, che viene celebrata ogni anno in tutto il mondo, ci si sofferma sulle condizioni del pianeta portando alla luce i danni ambientali più gravi, verso i quali sensibilizzare gli individui ma soprattutto le istituzioni governative dei singoli Stati.
Per quest’anno l’U.N.E.P. (Programma Ambiente delle Nazioni Unite) ha scelto come tema “Alza la tua voce, non il livello del mare”, in riferimento al 2014 definito Anno Internazionale dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS).
Le isole sono i principali bersagli del cambiamento climatico, il quale sta determinando l’aumento sempre maggiore del livello del mare, rischiando di venire prima o poi sommerse del tutto.
Per questa 42ª edizione della Giornata Mondiale dell’Ambiente tanti sono gli eventi organizzati in Italia ed altrettante sono le iniziative intraprese da aziende e consorzi di vario genere, al fine di spingere i consumatori a comportamenti ecologici.
Tanto per fare alcuni esempi, si ricordano la campagna in corso a Milano denominata “Basta mozziconi a terra”; la galleria d’arte dedicata al tema ambientale e naturalistico allestita a Monreale; CinemAmbiente, manifestazione cinematografica che si svolge a Torino.
Tuttavia, sarebbe opportuno che oggi e non solo ogni singolo uomo rifletta realmente sul fatto che rispettare l’ambiente, oltre ad essere la più alta forma di civiltà, significa farsi garanti di una vita migliore per se stessi e per gli altri. A nulla valgono, infatti, gli sforzi dei governanti di introdurre norme, quali ad esempio quelle che tutelano la raccolta differenziata o quelle relative al risparmio energetico, se poi per ignoranza o per superficialità c’è qualcuno non disposto a matterele in pratica.
È molto triste osservare che paesaggi indiscutibilmente belli vengano trascurati, magari a causa della leggerezza di alcuni. È questo il caso di alcune zone dell’Alto Casertano, il cui aspetto, gradevole come pochi, viene talvolta deturpato da gesti di finta civiltà.