In sintesi la preghiera di Papa Francesco, Peres e Abbas in occasione dell’ incontro nei giardini vaticani
Papa Francesco – Una preghiera per chiedere a Dio “il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace”: ad elevarla ieri sera, durante l’Invocazione per la Pace in Terra Santa, è stato Papa Francesco, alla presenza dei presidenti di Israele e Palestina, Shimon Peres e Mahmoud Abbas. “Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: ‘Mai più la guerra!’; ‘con la guerra tutto è distrutto!’” (…)“Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre ‘fratello’, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen”.
Shimon Peres – “Due popoli – gli israeliani e i palestinesi – desiderano ancora ardentemente la pace. Le lacrime delle madri sui loro figli sono ancora incise nei nostri cuori. Noi dobbiamo mettere fine alle grida, alla violenza, al conflitto. Noi tutti abbiamo bisogno di pace. Pace fra eguali”. All’invocazione per la pace in Terra Santa, promossa da Papa Francesco e svoltasi ieri sera nei Giardini Vaticani, sono risuonate le parole del presidente israeliano Shimon Peres. Nel suo intervento Peres ha ricordato la recente visita di Papa Francesco in Terra Santa e lo ha ringraziato per “questo invito eccezionale”. “La pace – ha detto Peres – non viene facilmente. Noi dobbiamo adoperarci con tutte le nostre forze per raggiungerla. Per raggiungerla presto. Anche se ciò richiede sacrifici o compromessi. Dobbiamo perseguirla per renderla più vicina. E se noi perseguiamo la pace – ha concluso – con perseveranza con fede, noi la raggiungeremo. E noi possiamo – insieme e ora, israeliani e palestinesi – trasformare la nostra nobile visione in una realtà di benessere e prosperità. È in nostro potere portare la pace ai nostri figli. Questo è il nostro dovere, la missione santa dei genitori”.
Mahmoud Abbas – “Una pace comprensiva e giusta al nostro Paese e alla regione cosicché il nostro popolo e i popoli del Medio Oriente e il mondo intero possano godere il frutto della pace, della stabilità e della coesistenza”: è la richiesta di Mahmoud Abbas, presidente palestinese, elevata nel corso dell’invocazione per la pace in Terra Santa, ieri sera nei Giardini Vaticani alla presenza di Papa Francesco, di Bartolomeo I e del presidente israeliano Shimon Peres. “O, Dio del cielo e della terra – ha detto Abbas – accetta la mia preghiera per la realizzazione della verità, della pace e della giustizia nella mia patria la Palestina, nella regione, e nel mondo intero. Ti supplico, o Signore, di rendere il futuro del nostro popolo prospero e promettente, con libertà in uno stato sovrano e indipendente. Concedi, o Signore, alla nostra regione e al suo popolo sicurezza, salvezza e stabilità. Salva la nostra città benedetta Gerusalemme”. “Ti chiediamo, Signore, la pace nella Terra Santa, Palestina, e Gerusalemme insieme con il suo popolo. Noi ti chiediamo di rendere la Palestina e Gerusalemme in particolare una terra sicura per tutti i credenti. Allevia la sofferenza del mio popolo nella patria e nella diaspora. Noi – ha concluso Abbas – desideriamo la pace per noi e i nostri vicini e cerchiamo la prosperità e pensieri di pace”.