Oggi è abbandonata a se stessa, lungo l’infelice strada dello sgretolamento. Il rischio di perdere un luogo tanto prezioso come l’Abbazia della Ferrara, situata nel territorio comunale di Vairano Patenora, ha spinto il Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro a fare appello ad ogni istituzione cui spetta la tutela del patrimonio artistico e storico del territorio.
La Ferrara, risalente al 1171, fu la prima badia cistercense del Regno di Napoli, luogo di notevole importanza poiché visitata nel tempo da numerosi personaggi illustri del mondo religioso e laico. Nei primi dell’Ottocento fu concessa al Comune di Vairano.
Il pericolo di crollo, che il recente sisma del dicembre scorso ha acuito, minaccia pure la vicina cappella dello Spirito Santo di Malgerio Sorel, che al suo interno custodisce un affresco risalente al XIII secolo, unico nel suo genere perché contiene una rara raffigurazione di Celestino V, oltre naturalmente al notevole valore artistico e storico. L’affresco è stato restaurato nel 2011 grazie al contributo della Banca Capasso, e in quell’occasione la volta della cappella fu puntellata, un lavoro che ha permesso alle strutture di resistere alle vibrazioni del terremoto matesino. Ma il rischio crollo resta vivo e preoccupa tutti gli studiosi e gli appassionati del territorio, visto che non è in atto nessuna attività tesa a contrastare la rovina di questo gioiello, nonostante in più occasioni siano stati lanciati allarmi concreti.
Il Centro Studi ha dunque fatto appello a diverse istituzioni, tra cui, oltre al Comune di Vairano, il Ministero ai Beni Culturali, l’Assessorato regionale alla Cultura, al Presidente della Regione Campania, al Prefetto di Caserta. Una sollecitazione a farsi carico congiuntamente di iniziative urgenti per la salvaguardia di un sito di inestimabile valore, che è parte stessa dell’identità del territorio.
Home Dalla Campania L’Abbazia della Ferrara sempre più a rischio crollo. L’appello del Centro Studi...