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Il Vescovo Valentino Di Cerbo “Frantumare le proprie spigolosità per essere un unico pane”

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A Prata Sannita col vescovo Valentino per la celebrazione diocesana del Corpus Domini, che si tiene ogni anno in un comune diverso della Diocesi di Alife-Caiazzo

Valentino Di Cerbo vescovoLa Redazione – La piccola comunità pratese, guidata dal parroco don Arnaldo Ricciuto ha accolto con entusiasmo e partecipazione la venuta del vescovo, mons. Valentino Di Cerbo, dei sacerdoti della Diocesi,  e dei fedeli giunti in rappresenta delle parrocchie di appartenenza.
Attraverso il percorso delle letture bibliche di questa solennità , si è articolata la catechesi del Vescovo Valentino, durante l’omelia: Dio non dimentica il suo popolo avendo costantemente premura di esso, nutrendolo di “cibo” e di amore; e quel pane che è dato agli uomini nell’Eucaristia “non è vaga presenza del divino” ma modello di convivenza autentica tra gli uomini. “Comunicarsi del Corpo e del Sangue del Signore – le parole del Vescovo – impegna a frantumare le proprie spigolosità, per passare dalla molteplicità e dalla rigidità dei chicchi alla bontà di un unico pane, che sfama e fa casa”. Dalla molteplicità all’unità: questa l’immagine di una Chiesa che si rende una, e accoglie l’impegno di sfamare il desiderio di ascolto, di aiuto, di attenzione che il mondo chiede. Ecco perché Mons. Valentino Di Cerbo ha chiesto che quella del Corpus Domini non sia una festa di sola ritualità e devozione, ma la partecipazione alle vicende umane: come il corpo di Cristo cammina tra le strade dei nostri comuni, così ciascuno è invitato a farsi presente nella vita delle persone portando ciò che nutre i bisogni nascosti e garantisce un a mano tesa e pronta ad offrire aiuto.
Parole anche per coloro che nelle comunità vivono un disagio personale e vestono l’abito dei “mormoratori” (così li definisce il Vescovo) aspri e senza misericordia, che piuttosto di edificare rinunciano a frantumare – come avviene per il grano – le loro spigolosità e ad entrare in comunione con gli altri a differenza invece di quei modelli di santità quotidiana – laici e sacerdoti – che con la loro passione per le cose di Dio, per valori alti, hanno impreziosito la vita delle comunità e portato benefici nelle relazioni che hanno intrapreso: a molti di essi, oggi scomparsi, Mons. Di Cerbo ha dedicato un ricordo particolare.
Al termine della Messa, per le strade del piccolo borgo si è snodata la processione eucaristica fino alla zona di Prata inferiore, dove il Vescovo ha impartito la solenne benedizione.

Leggi l’omelia del vescovo Valentino Di Cerbo

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