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Diocesi di Alife-Caiazzo. La programmazione pastorale del prossimo anno

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Sono diverse le novità che riguardano la Chiesa locale a partire dal prossimo autunno: l’approfondimento della Parola di Dio; la formazione dei genitori e dei giovani, la posticipazione – obbligatoria – dell’età della cresima a 16 anni e un nuovo impulso agli oratori

alife-caiazzo valentino di cerboLa Redazione | Il Vescovo Valentino Di Cerbo ha presentato al Consiglio pastorale diocesano le linee essenziali delle attività che coinvolgeranno la Diocesi dal prossimo autunno.
Si tratta fondamentalmente di due progetti, in cui si inseriranno, in itinere, le iniziative dei singoli Uffici e delle Associazioni. Il primo lavoro e impegno riguarda la formazione di sacerdoti e laici coinvolti per un intero anno nell‘approfondimento della Parola di Dio: si tratta in realtà di un percorso che muove dalle attività formative già intraprese con la Scuola per Operatori pastorali che ha appena concluso il suo terzo anno di attività.
Il percorso ancora una volta si svolgerà nelle 5 foranie della Diocesi per permettere a tutti, anche i residenti dei centri geograficamente più lontani dai centri come Piedimonte, Alife e Caiazzo, di seguire gli incontri programmati. L’approfondimento di quest’anno verterà nello specifico sul vangelo di Marco, il più antico dei quattro, quello che maggiormente fa chiarezza sull’identità di Gesù; e sulla lettera dell’apostolo Giacomo, più orientata su questioni di tipo etico. Il lavoro delle singole parrocchie invece si concentrerà sui centri di ascolto, momenti di riflessione e confronto intorno alla Parola di Dio. A tal proposito sia i parroci che i laici riceveranno una formazione specifica per l’organizzazione e la realizzazione – secondo linee comuni – di questi momenti.
L’altra importante novità che riguarda la Diocesi di Alife-Caiazzo è il nuovo percorso di iniziazione cristiana, il cammino di formazione di una vera a e propria mentalità di fede che ha come tappe (e non come fine) i sacramenti del battesimo, della prima comunione, della cresima e della formazione in genere dei fedeli.
A tal proposito possiamo parlare di vera e propria riforma messa in campo da Mons. Di Cerbo che ormai da mesi si confronta con i sacerdoti diocesani sulle scelte da concretizzare non senza tener conto delle decisioni comuni assunte dai Vescovi italiani proprio su questi temi.
Sono 4 i percorsi individuati per la formazione dei cristiani: la preparazione di genitori e padrini in occasione del battesimo dei propri figli aperta alla preghiera prima ancora che alla semplice “somministrazione” delle regole che fanno parte del rito del battesimo; la formazione dei bambini che si preparano a riceve la prima Comunione e contemporaneamente quella dei rispettivi genitori (nel caso delle mamme e dei papà il percorso ha la durata di due anni): già in 4 parrocchie è stata sperimentata questa formula con un discreto successo di partecipazione, a cura di un’équipe di animatori opportunamente preparati dal noto catecheta don Luciano Meddi.
La terza fase formativa riguarda i ragazzi che hanno già ricevuto la prima comunione: la loro formazione sarà curata da catechisti e/o animatori attraverso le dinamiche specifiche di gruppi e associazioni (Azione Cattolica, Scout, Salsiani, Pastorale giovanile, oratori…); in ultimo il catecumenato cristiano, e cioè la formazione per i ragazzi che si preparano alla cresima solo a partire dai 15 anni di età. La scelta di posticipare l’età (in molte parrocchie la soglia è addirittura 12 o 13 anni) è stata determinata dalla volontà di generare – negli anni che precedono questa importante fase della vita cristiana – una maggiore coscienza e consapevolezza dell’appartenenza alla chiesa e della partecipazione che ciascuno può vivere nei gruppi e nelle parrocchie di appartenenza. Anche in questo caso è stato sviluppato un percorso ad hoc ed affidatane la responsabilità ad un’altra équipe seguita anch’essa da Meddi.
Cambiano le carte in tavola: sacerdoti, catechisti ed animatori si confronteranno prima che con le nuove responsabilità assunte, con se stessi e con la capacità di “rivedere” le personali abilità di interazione con il mondo dei bambini, delle famiglie e dei giovani secondo dinamiche, approcci e contenuti sapientemente rivisitati.

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