Online il teaser del videoclip, disponibile dal 4 luglio. L’album d’esordio è in arrivo invece l’11 luglio
La Redazione – Manca ormai una manciata di giorni al lancio del singolo “Today“. I Dirty SmileS, rock band di Raviscanina, si preparano a presentare il loro primo videoclip, disponibile su youtube dal 4 luglio. Il brano, allo stesso tempo, lancia anche l’album “Pressures”, in uscita l’11 luglio; un lavoro che, come spiega la band, è nato dalla consapevolezza condivisa di voler lavorare seriamente per giungere ad un pubblico più vasto e maturo.
L’album di debutto sarà composto da dieci brani: intro, interlude, sei pezzi in inglese e due in italiano. Filo conduttore sarà il senso di protesta tanto diffuso tra i giovani, per i quali la speranza di un futuro sembra assottigliarsi e lasciare spazio a pessimismo, solitudine e talvolta emarginazione. Insomma, un album in cui è sotteso impegno e critica sociale, senza tralasciare, però, amicizia e senso di libertà tipici della gioventù. E’ nel brano di chiusura, però, ad esere racchiusa la denuncia più forte che i ragazzi lanciano: l’abbandono della terra, da tanti e troppi anni avvelenata, e la fuga verso luoghi sconosciuti.
I Dirty SmileS nascono a Raviscanina sull’onda dell’amicizia fra tre ragazzi, Aldo, Matteo e Paolo, a cui col tempo si aggiunge Benedetto. Alberto è l’ultimo acquisto del gruppo, nuovo bassista in sostituzione di Paolo. Il sound divenuto più maturo, e diverse esperienze musicali hanno oggi portato la band a confrontarsi con un album di inediti che dall’11 luglio sarà disponibile sulle piattaforme digitali iTunes e Spotify.
Il video del singolo “Today”, realizzato presso “Mainmastfilmsrecords” (sceneggiatura di Gabriele Biasi e montaggio di Alessio Pece), “racchiude 4 minuti di scene raffiguranti l’italiano medio e frustrato da un Paese che non è stato in grado di proteggere il buon padre di famiglia” – spiega la la band – “Durante gli ultimi mesi abbiamo assistito alle gravi conseguenze della crisi economico-finanziaria, e il prezzo più alto lo hanno pagato le classi medie, i lavoratori licenziati, gli imprenditori che hanno visto nel suicidio la sola via d’uscita dalla morsa dei debiti nella quale erano caduti.”