“Non si può morire per l’irresponsabilità degli uomini”. Le parole di don Emilio Salvatore nell’omelia hanno invitato i giovani a non sprecare la propria vita
La Redazione – “Hai lasciato un vuoto incolmabile. Ti vogliamo bene”. Gli amici hanno salutato in questo modo l’ingresso della bara bianca nella chiesa di Santa Lucia a Piedimonte Matese, dove sono stati da poco celebrati i funerali.
Commozione e incredulità hanno accompagnato il rito funebre, dove, presenti tantissimi tra amici e parenti in una chiesa gremita, non è mai venuto meno il raccoglimento e la preghiera per il giovane Massimo Mattei deceduto nel tragico incidente di domenica notte in località Miglio XXV ad Alvignano.
In momenti come questi la disperazione non può che suscitare sentimenti di dolore per l’ultimo saluto, e insieme ci si affida alle risposte e ai tanti “perché?” che hanno accompagnato questa morte, e purtroppo, quelle di tante giovani vite a cui ci ha ormai abituati la cronaca, tuttavia senza che la ragione umana comprenda o possa tollerare. Sono gli stessi interrogativi ricordati da don Emilio Salvatore, che ha celebrato il rito funebre: “In tanti mi hanno domandato ‘perché il Signore non ha fatto diversamente per Massimo?’, io a questo interrogativo non ho risposte, come voi resto senza parole e allora mi dedico alla preghiera al fianco della famiglia e degli amici”.
La riflessione del parroco di Ave Gratia Plena si è concentrata sulla giovinezza, e sulla gioia della vita di cui Massimo era felice testimone: “Come esiste il Bene, che il Signore ama, e che è oggi rappresentato dai familiari e dagli amici che hanno accompagnato qui Massimo, così esiste il male, quello che nasce dall’irrequietezza degli uomini. Non si vuole buttare la croce su nessuno, sia chiaro, è giusto divertirsi. Ma non si può morire per l’irresponsabilità degli uomini, la giovinezza deve essere il tempo della vita e della gioia, questa è la normalità. Non è normale invece saltare dal Miglio XXV in piena notte”. Poi l’invito a “conservare la giovinezza”, a viverla con gli amici, con gioia, con le speranze per un futuro migliore, senza buttarla via. “Questo strappo alla vita di Massimo non deve essere considerata l’ultima parola, ma deve essere intesa come un arrivederci per ritrovarsi un giorno in un mondo di pace”.
Ad accompagnare la salma in chiesa anche tanti fiori bianchi, candidi e innocenti come la giovane vita spezzata. Don Emilio ha concluso proprio con questa immagine il suo pensiero per Massimo: “I fiori non si colgono quando sono invecchiati, ma al contrario quando sono giovani e appena sbocciati; ecco, pensiamo che il Signora abbia fatto lo stesso con il nostro amico, che l’abbia preso e trapiantato nel suo giardino. La risposta più bella alla perdita di Massimo deve essere l’amore per la vita.”
Prima della conclusione del rito funebre, il fratello Luigi ha letto un proprio messaggio, quello della sorella, Rossella, della nipote Fabiana. Un contributo particolare anche da parte dell’amico cantante Giuseppe Iadonisi.
Bravo don Emilio Salvatore. Hai detto la verità e mi hai toccato il cuore, come sempre
credo non esista nessuno che venuto a conoscenza della terribile disgrazia non abbia rivolto una preghiera per questa giovane anima. Io ero sul luogo dell’incidente e le mie preghiere erano rivolte a te massimo, ma non credo ci sia motivo di complimentarsi con il sacerdote. le disgrazie accadono tutti i giorni ..e la frase “Ma non si può morire per l’irresponsabilità degli uomini” mi sembra un pò forte. Credo che in questo momento da entrambe le parti si soffre, non dimentichiamo che nell’altra macchina c’è una giovane vita che combatte con la morte, e un ragazzo che sentirà sempre il peso dell’accaduto e prega perchè il cugino-fratello si salvi. spero che il bravo don emilio salvatore possa dedicare una preghiera anche per loro.