I Sindaci del territorio vanno verso la fase conclusiva dell’accordo che prevede la compartecipazione delle spese per il mantenimento della sede di Piedimonte
E’ durata circa due anni la battaglia per tenere in vita le sedi dei Giudici di Pace, tra cui anche quella di Piedimonte, afferente al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Più volte i sindaci del territorio facenti capo alla sede pedemontana (Alife, Alvignano, Caiazzo, Castel Campagnano, Castello Matese, Dragoni, Gioia Sannitica, Piana di Monte Verna, Piedimonte Matese, Raviscanina, Ruviano, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico,Sant’Angelo d’Alife) hanno tentato la strada dell’accordo e della soluzione al fine di garantire ai residenti un servizio indispensabile e necessario sul territorio. A guidare ed orientare le scelte degli amministratori locali, il sindaco di Piedimonte Vincenzo Cappello raggiungendo d’intesa con gli altri l’accordo per la costituzione di un consorzio tra Comuni in grado di coprire le spese necessarie a tenere in vita la struttura, compresi gli oneri spettanti al personale di cancelleria. Già lo scorso marzo le prime buone notizie dal Governo centrale che escludevano la chiusura dell’Ufficio di Piedimonte Matese, poi a primavera inoltrata nuove interruzioni dei servizi, disposti dal Tribunale di Santa Maria allarmavano nuovamente il territorio.
Di strada ne è stata fatta, fino alle disposizioni ultime in base alle quali Vincenzo Cappello ha trasmesso ai municipi aderenti lo schema di deliberazione e di convenzione per la gestione associata. Il prossimo passo da compiere spetta ai consigli comunali perchè approvino in via definitiva la scelta di sostenere tramite il proprio bilancio la sede del Giudice di Pace e a quel punto la ripresa della attività tornerà nuovamente a regime.
