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A Castel Campagnano la festa della Madonna della Neve

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Secondo un’antica tradizione nel IV secolo, il 5 agosto, Roma fu coperta dalla neve nel luogo in cui oggi sorge la più grande basilica intitolata a Maria

La Redazione – Anche in Alto Casertano una chiesa dedicata alla Madonna della Neve (Santa Maria ad Nives), una tradizione molto diffusa in Campania, e che vanta in tutta Italia ben 152 edifici sacri fra chiese, santuari, basiliche minori.
Siamo a Castel Campagnano, dove fervono i preparativi per la festa del 5 agosto, data in cui secondo la tradizione, sulla città di Roma cadde un copioso manto bianco di neve.
santa maria ad nives_castel campagnanoIn paese, nei giorni scorsi è iniziato il novenario sul tema Maria, cattedrale del silenzio: un chiaro riferimento alle parole del vescovo Tonino Bello ammirato dalla “fantasia” capace di liberare la pietà popolare sui titolo dati alla madre di Dio. Ogni sera nella parrocchia di Santa Maria ad Nives, il parroco don Massimiliano Giannico sta meditando con i fedeli sulla preziosa virtù mariana del silenzio e sulle azioni che hanno accompagnato la discreta vita di Maria e il suo rapporto con la Parola di Dio: la purificazione, l’ascolto, la ricerca, la croce, la comunione.

Secondo la tradizione (non confermata da alcun documento) nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio, un nobile  patrizio romano di nome Giovanni insieme alla moglie, non avendo figli decisero di offrire i propri beni per la costruzione di una chiesa dedicata alla Vergine. La Madonna apprezzando il loro desiderio apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, indicando con un miracolo il luogo dove sarebbe sorta la chiesa. La mattina seguente i coniugi romani si recarono dal papa per raccontare il sogno fatto, anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e si recarono sul posto indicato, il Colle Esquilino, che fu trovato coperto di neve in piena estate. Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa seguendo la superficie del terreno innevato. Lì fu costruito l’edificio a spese a spese dei nobili coniugi.
L’antica chiesa fu abbattuta al tempo di Sisto III che in ricordo del Concilio di Efeso dove si era decretata la Maternità Divina di Maria, volle edificare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine.  Qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore, per indicare la sua prevalenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.

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