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Jerry Essan Maslo. Oggi a Villa Literno la festa in memoria del messaggero di pace sudafricano

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Un viaggio tra  memoria ed accoglienza

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Simbolo di pace, di dialogo, lavoro e fatica; Jerry Maslo è tra i tanti uomini di colore giunti nelle nostre terre in cerca di lavoro; uno dei tanti in cerca di libertà e dignità, vittima purtroppo della barbarie e dell’ignoranza.
La città di Villa Literno, dove il sudafricano venne ucciso nel 1989 oggi dedica a lui e ai tanti fratelli africani un particolare ricordo, ma soprattutto invita alla riflessione, alla sensibilizzazione, all’accoglienza. La vita di Maslo e di tanti come lui, hanno rappresentato il ponte, il legame forte e ormai indissolubile tra il territorio e le associazioni laiche o religiose che operano in difesa di questa terra – segnata dal dolore e dall’illegalità – e dei suoi cittadini, senza differenza di razze ed etnie.

Jerry essan Maslo – La storia
Jerry Essan Maslo, cittadino sudafricano di Umtata (Sudafrica), s’imbarcò su una nave, nascosto insieme al fratello in una scialuppa di salvataggio, alla volta dell’Europa. Costretto a scendere in Nigeria per acquistare medicinali al fratello colpito da grave febbre, non riuscì più a salire a bordo; vendette tutto ciò che possedeva per acquistare un biglietto aereo e il 21 marzo 1988 atterrò a Fiumicino. Gli venne negata la richiesta di asilo politico finchè non fece appello ad Amnesty International e poi all‘Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati; una serie di passaggi burocratici presso il Ministero dell’Interno gli permisero di rimanere in Italia (che all’epoca concedeva l’asilo politico solo ai rifugiati dell’est europeo) e trovare sistemazione presso la Tenda di Abramo della Comunità di Sant’Egidio (a Roma).
jerry masloSeppur vissuto in povertà, era riuscito a studiare e farsi notare nel contesto sociale e politico del Sudafrica per la sua lotta all’apartheid, e la difese a 360 gradi dei diritti dei cittadini di colore.
Intenzionato a partire per il Canada, dove avrebbe raggiunto moglie e figli, Jerry Maslo, dopo aver imparato la lingua italiana, decide di rimanere. I suoi interessi si concentrano su Villa Literno, il centro del casertano in cui è richiesta massiccia manodopera per la raccolta dei pomodori durante il periodo estivo. Qui, Jerry si inserisce abbastanza bene e ritorna per più estati sul posto (nel frattempo risiede a Roma), finchè non si rende conto del crescente disagio e dell’emarginazione in cui sono costretti i tanti uomini di colore impiegati come braccianti: fino a 15 ore di lavoro al giorno,  pessime condizioni igieniche, nessun diritto riconosciuto; accanto a questo l’ostitlità crescente dei residenti di Villa Literno e i primi segni di violenza nei confronti degli immigrati di colore, finchè non giungono sul posto le prime telecamere dei Tg.
Dice in un’intervista Maslo: “Pensavo di trovare in Italia uno spazio di vita, una ventata di civiltà, un’accoglienza che mi permettesse di vivere in pace e di coltivare il sogno di un domani senza barriere né pregiudizi. Invece sono deluso. Avere la pelle nera in questo paese è un limite alla convivenza civile. Il razzismo è anche qui: è fatto di prepotenze, di soprusi, di violenze quotidiane con chi non chiede altro che solidarietà e rispetto. Noi del terzo mondo stiamo contribuendo allo sviluppo del vostro paese, ma sembra che ciò non abbia alcun peso. Prima o poi qualcuno di noi verrà ammazzato ed allora ci si accorgerà che esistiamo”.
Una sera, dopo un’intensa giornata di lavoro sotto il sole, mentre dormiva in uno dei capannoni destinati agli immigrati braccianti, alcuni uomini armati fecero irruzione chiedendo loro la consegna del denaro che possedevano (il guadagno giornaliero e quello di diverse giornate lavorative); alla tensione che si generò fece seguito lo sparo di alcuni proiettili. Jerry Maslo su ferito a morte.

L’evento.
I colori della razza. Per i diritti sociali fondamentali

  • Ore 16,00, commemorazione presso la tomba di Jerry Maslo, nel cimitero di Villa Literno, in occasione del 25° anniversario della sua uccisione.
    A seguire una preghiera nella chiesa M. Assunta in Cielo a cura della Comunità di S. Egidio.
  • Ore 18.00 nella Sala Splendore vi sarà un convegno con interventi di persone altamente impegnate nel campo della legalità, dell’integrazione e della solidarietà (a partire dai nuovi sindaci di Casal di Principe, Castel Volturno e Villa Literno – Organizzazioni sindacali – FTS – Delegazioni immigrati).
  • Ore 20.00, rappresentazione “La voce dei senza voce” curata dal Centro M. Makeba, con un concerto interculturale di musica e canti popolari con la famosa cantante nigeriana Alexsandra Sandsweet, il gruppo napoletano Siro’s Band e quello di musica reggae Eazy Vibes Version.
    –         Mostra fotografica sulla storia dell’immigrazione in Terra di Lavoro (a cura di Giuseppe Tirelli).
    –         Esposizione di prodotti dell’artigianato artistico a cura di Mondosenzaconfini, Muni Onlus e della Coop. Altri Orizzonti.
    –         NCO ed il Caseificio delle Terre di don Diana con i prodotti tipici delle nuove aziende nei beni liberati e confiscati alla camorra.
    A cura del Forum Interculturale: FTS Casertano, Aislo, Missionari Comboniani Black e White, Ass. J. Essan Masslo, Centro Fernandes, Centro M. Makeba, Libera Comitato don Diana, GIT Banca Etica, Comunità di S. Egidio, CGIL Provinciale e  Flai, ARCI Nero e non solo, Muni Onlus .

L’evento è realizzato con il patrocinio dei Comuni di Casal di Principe, Castel Volturno, Villa Literno.

1 COMMENTO

  1. Come si può commentare la storia di un uomo finita in questo modo? Come si può in poche parole esprimere la vergogna e l’orrore? L’ultima parola che Jerry Maslo pronunciò prima di morire fu why?,perchè? Non so aggiungere altro. AMANDLA!

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