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Alvignano. La festa per Suor Teresita, da 50 anni a Pompei con gli orfanelli

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La sua vita è stata lavoro e preghiera; ancora oggi prosegue la sua infaticabile missione presso Casa Emanuel accanto a numerose mamme e bambini

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Con i fratelli Vittorio, Luigi ed Anna

La Redazione – La comunità di Alvignano ha festeggiato il 50° anniversario di professione religiosa di Suor Teresita, originaria del paese, ma ormai da una vita a Pompei, accanto a tanti orfani e donne in difficoltà.
In tanti hanno partecipato alla messa di ringraziamento presieduta dal vescovo, Mons. Valentino Di Cerbo, presso il Santuario dell’Addolorata, unendosi poi alla famiglia di Suor Teresita per la festa organizzata al termine della celebrazione nel piazzale antistante la chiesa.
Pia, questo il nome di battesimo della religiosa, nasce nel 1940 da una famiglia umile e numerosa. I genitori muoiono molto giovani lasciando 10 figli; lei e la sorella gemella Anna, all’età di 12 anni vengono trasferite a Pompei affidate alle cure di un orfanotrofio grazie all’interessamento dell’allora parroco di Alvignano don Domenico De Marco. La separazione dai fratelli è senza dubbio dolorosa, ma tutti tra loro, non perdono occasione per ritrovarsi spesso e volentieri. Entrambe sono contente della loro vita “vicina alla Madonna” (così raccontano questa esperienza); qui studiano e ricevono le cure, l’attenzione necessarie, la formazione umana e spirituale che le accompagnerà nel corso della vita. All’età di 22 anni, Pia sceglie la vita religiosa entrando a far parte dell’ordine domenicano: il suo temperamento, la sua mitezza, la disponibilità che la contraddistinguono si traducono nel Sì di risposta alla chiamata del Signore. Il senso del lavoro e la preghiera distinguono  ancora la sua personalità.
“Vogliamo dire grazie a Suor Teresita – le parole del Vescovo durante l’omelia – per il suo sì, perché esso è stato fonte di bene, di amore per molte persone sole. Lei che ha vissuto con profondità l’affetto di Maria, mamma celeste, è stata a sua volta mamma di molti bambini”. L’omelia di Di Cerbo si apre ad una riflessione che coinvolge la vita di ogni credente: “Il Signore si serve dei nostri sì per trasformarci in lui, nei suoi occhi, nelle sue mani, nella sua voce, perchè la nostra vita sia un segno di amore e di misericordia per quanti ci sono vicini”. E poi una richiesta: “Cara Suor Teresita, preghi per la sua Alvignano, perché tante mamme e papà, tanti professionisti, i sacerdoti rispondano con generosità a Dio ogni giorno; e così perché, anche dai giovani possa venire una risposta generosa alla chiamata del Signore”. Al termine della messa, anche Suor Teresita ha rivolto parole di gratitudine ai presenti, ma soprattutto a Dio per il dono della sua vocazione; dalle sue parole un pensiero rivolto ad Alvignano “la famiglia che ho sempre sentito accanto”. A festeggiare la religiosa, al termine della messa, non solo la famiglia e i compaesani, ma anche alcune donne che nella casa famiglia in cui Suor Teresita vive e continua la sua instancabile opera di carità, hanno avuto affetto e attenzione, e che oggi vivono con ritrovata dignità il loro ruolo di mogli e madri.

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