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Papa Francesco all’udienza generale: “La chiesa è come una mamma”

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La Chiesa opera sulle tracce del Vangelo, ossia con spirito misericordioso, ed insegna a vivere facendo sì che tale spirito informi di sé l’agire quotidiano

Agensir – “Può esistere un cristiano che non sia misericordioso? No! Un cristiano deve necessariamente essere misericordioso, perché questo è il centro del Vangelo”. Con queste parole, pronunciate a braccio come gran parte della catechesi, il Papa è tornato sul tema della Chiesa “madre”, al centro dell’udienza di mercoledì scorso, e ha spiegato che “l’essenziale per il Vangelo è la misericordia: Dio ha inviato suo Figlio, Dio si è fatto uomo per salvarci cioè per portarci la misericordia”. “Un buon educatore punta all’essenziale”, ha spiegato Francesco: “Non si perde nei dettagli, ma vuole trasmettere ciò che veramente conta perché il figlio o l’allievo trovi il senso e la gioia di vivere. E l’essenziale, secondo il Vangelo, è la Misericordia”, come “dice chiaramente Gesù” e “ci insegna la Chiesa”. La Chiesa, cioè, “si comporta come Gesù”: “Non fa lezioni teoriche sull’amore, sulla misericordia. Non diffonde nel mondo una filosofia, una via di saggezza”. “Certo, il Cristianesimo è anche tutto questo – ha precisato il Papa – ma per conseguenza, di riflesso. La madre Chiesa, come Gesù, insegna con l’esempio, e le parole servono ad illuminare il significato dei suoi gesti”.amore per il prossimo
“La madre Chiesa ci insegna a dare da mangiare e da bere a chi ha fame e sete, a vestire chi è nudo”, ha detto il Papa, che nella catechesi di oggi si è soffermato sulle opere di misericordia: “E come lo fa? Lo fa con l’esempio di tanti santi e sante che hanno fatto questo in modo esemplare”, ma “anche con l’esempio di tantissimi papà e mamme, che insegnano ai loro figli che ciò che avanza a noi è per chi manca del necessario”. “Nelle famiglie cristiane più semplici – ha spiegato il Papa – è sempre stata sacra la regola dell’ospitalità: non manca mai un piatto e un letto per chi ne ha bisogno”.
Poi una lunga parentesi a braccio, in cui il Pontefice ha raccontato la storia di una mamma. “Una volta una mamma – ha detto – mi ha raccontato che voleva insegnare ai suoi figli cosa significa aiutare, dare da mangiare a chi ha fame. Ne aveva tre. Un giorno era sola a pranzo con i suoi figli piccoli, di sette, cinque, quattro anni… Il marito era fuori al lavoro. Bussano alla porta, e c’era un signore che chiedeva da mangiare. ‘Aspetta un attimo’, ha detto la mamma. È rientrata e ha detto ai figli: ‘C’è un signore che chiede da mangiare? Cosa facciamo? Gli diamo?’. ‘Sì, gli diamo’, la risposta dei figli, che avevano ognuno nel piatto una bistecca con delle patate fritte”.

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