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Piedimonte Matese. rifondata la Confraternita di Santa Maria della Libera

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Nel Rione Vallata torna a vivere l’antico sodalizio religioso. Pochi giorni fa, la cerimonia di vestizione dei confratelli

Alfonso Feola – Sono passati solo due anni dal ritrovamento della statuina originale di Santa Maria della Libera a Piedimonte Matese, eppure il piccolo moto di rinnovamento spirituale da essa scaturito non accenna a placarsi, innescando poco a poco, di anno in anno, nuovi slanci ed iniziative interessanti: una di queste, dopo dodici mesi di documentazione e di preparativi, è stata la recente rifondazione della Confraternita della Libera. Tutto ebbe inizio nel 2012 quando, dopo una provvidenziale segnalazione, il Parroco di “Ave Gratia Plena” Don Emilio Salvatore recuperò dalla Cappella del Cimitero una statuina lignea in pessimo stato di conservazione che poco più tardi venne fatta restaurare grazie ad un anonimo benefattore, risultando fin da subito una notevole opera lignea risalente molto probabilmente alla fine del quattrocento.
Foto di gruppoEssa venne definitivamente restituita al culto il 7 settembre 2013, con una spettacolare fiaccolata che, dalla vetta del Monte Muto, la condusse fino al Rione Vallata, presso la Chiesa di San Filippo Neri, cuore dei tradizionali festeggiamenti annuali dell’8 settembre (fin li organizzati intorno ad un’altra statua, un venerato manichino settecentesco). Fu alla vigilia di tale appuntamento che Don Emilio incoraggiò l’idea di riportare in attività la Confraternita di Santa Maria della Libera, un sodalizio di laici rimasto in standby per almeno quarant’anni ma risalente addirittura al secolo XVII: esso, pur trattandosi di  una confraternita composta per lo più da fedeli di bassissima estrazione sociale, svolse un ruolo centrale nella realizzazione di opere di carità, di assistenza ed addirittura di abbellimento artistico della Chiesa parrocchiale, commissionando arredi di ottimo livello artistico. Insomma, una Storia ricchissima di zelo e di Cultura, ancora in attesa di essere raccontata, i cui tratti essenziali però hanno dato un impulso decisivo ai preparativi di rifondazione: è stato infatti aggiornato l’antico Statuto, aggiornandolo alle odierne disposizioni della CEI, è stato coniato il nuovo stemma araldico (costituito da due mani sormontate da una stella polare) così come si è individuato nella preghiera e nel sostegno alle attività parrocchiali il rinnovato campo di azione. Tanto fervore è sfociato prima nella toccante fiaccolata dello scorso 6 settembre dove, al termine della tre giorni di ritiro spirituale in preparazione al nuovo anno pastorale, la statuina della Vergine è stata ricondotta dal Santuario alifano di “Madonna della Grazia” fino a Piedimonte, attraverso la Via Vecchia per Alife.
Infine, nel pomeriggio dell’8 settembre, prima della tradizionale processione rionale, ha avuto luogo la “cerimonia di vestizione”, momento già celebrato con solennità dai confratelli del passato ed oggi ripreso, grazie in special modo al continuo entusiasmo dal Parroco: in tale momento, un primo gruppo di oltre venti, motivatissimi confratelli (molti di essi aventi avuto antenati all’interno della Confraternita che fu) sono stati insigniti dei nuovi “abiti” confraternali, ossia delle fasce-tracolla azzurre (richiamanti i colori dell’antica divisa dei confratelli) offerte dalla generosità di tre signore della Parrocchia e di una rinomata Sarta piedimontese. Esperienze di Fede sospese tra passato e futuro dunque, che troveranno nei prossimi mesi un varo definitivo nella messa a punto di iniziative in totale accordo con la vita parrocchiale e le sue dinamiche: iniziative delle quali non mancherà occasione di parlare.

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