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Giornata mondiale del migrante. Papa Francesco esorta ad una “cultura dell’incontro”

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Questa mattina, nella Sala stampa della Santa Sede, Papa Bergoglio ha reso noto il messaggio per la “Giornata mondiale del migrante” che ricorre il 18 gennaio 2015, avente per tema Chiesa senza frontiere: madre di tutti

Agensir – Di fronte alla “globalizzazione del fenomeno migratorio” è necessaria “un’azione più incisiva e più efficace, che si avvalga di una rete universale di collaborazione, fondata sulla tutela della dignità e della centralità di ogni persona umana”. A chiedere più collaborazione tra Stati e organizzazioni internazionali è Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che – a livello ecclesiale – sarà celebrata domenica 18 gennaio 2015 sul tema “Chiesa senza frontiere: madre di tutti”. Nel messaggio, presentato questa mattina nella Sala stampa della Santa Sede, il Pontefice ricorda appunto che per “la Chiesa senza frontiere, madre di tutti”, nessuno è “inutile, fuori posto o da scartare”. Eppure “non di rado” i movimenti migratori “suscitano diffidenze e ostilità, anche nelle comunità ecclesiali, prima ancora che si conoscano le storie di vita, di persecuzione o di miseria delle persone coinvolte”, ma “il carattere multiculturale delle società odierne incoraggia la Chiesa ad assumersi nuovi impegni di solidarietà, di comunione e di evangelizzazione”. E la tolleranza non basta: “Qui – ammonisce il Papa richiamando il suo messaggio per la Giornata 2014 – si innesta la vocazione della Chiesa a superare le frontiere e a favorire ‘il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di emarginazione… ad un atteggiamento che abbia alla base la ‘cultura dell’incontro’”
Per il Pontefice, i movimenti migratori “hanno tuttavia assunto tali dimensioni che solo una sistematica e fattiva collaborazione che coinvolga gli Stati e le Organizzazioni internazionali può essere in grado di regolarli efficacemente e di gestirli”. migranti
In tal modo, “sarà più incisiva la lotta contro il vergognoso e criminale traffico di esseri umani, contro la violazione dei diritti fondamentali, contro tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù”.
Alla globalizzazione del fenomeno migratorio, il monito del Papa, “occorre rispondere con la globalizzazione della carità e della cooperazione, in modo da umanizzare le condizioni dei migranti. Nel medesimo tempo, occorre intensificare gli sforzi per creare le condizioni atte a garantire una progressiva diminuzione delle ragioni che spingono interi popoli a lasciare la loro terra natale a motivo di guerre e carestie, spesso l’una causa delle altre”. Alla solidarietà – l’esortazione conclusiva del Pontefice – occorre inoltre “unire il coraggio e la creatività necessarie a sviluppare a livello mondiale un ordine economico-finanziario più giusto ed equo insieme ad un accresciuto impegno in favore della pace, condizione indispensabile di ogni autentico progresso”.

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