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“Non c’è futuro senza l’incontro tra le generazioni”, così Papa Francesco nella messa in Vaticano di ieri

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Il Santo Padre, durante la celebrazione domenicale,  nell’incontro La benedizione della lunga vita affiancato da cento sacerdoti anziani di diverse parti del mondo, insiste sulla necessità di custodire l’equilibrio tra generazioni diverse, in segno di “riconoscenza” nei confronti del Signore

Agensir – Non c’è “futuro” senza l’“incontro tra le generazioni, senza che i figli ricevano con riconoscenza il testimone della vita dalle mani dei genitori. E dentro questa riconoscenza per chi ti ha trasmesso la vita, c’è anche la riconoscenza per il Padre che è nei cieli”. Lo ha detto, ieri mattina, Papa Francesco, nella messa celebrata sul sagrato della basilica vaticana in occasione dell’incontro “La benedizione della lunga vita”, promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Hanno concelebrato con il Santo Padre cento sacerdoti anziani provenienti da ogni parte del mondo. “Ci sono talvolta generazioni di giovani che, per complesse ragioni storiche e culturali – ha rilevato il Pontefice -, vivono in modo più forte il bisogno di rendersi autonomi dai genitori, quasi di ‘liberarsi’ del retaggio della generazione precedente. È come un momento di adolescenza ribelle”. Ma, “se poi non viene recuperato l’incontro, se non si ritrova un equilibrio nuovo, fecondo tra le generazioni, quello che ne deriva è un grave impoverimento per il popolo, e la libertà che predomina nella società è una libertà falsa, che quasi sempre si trasforma in autoritarismo”. Francesco ha anche sottolineato che “l’amore per Gesù e per il Padre porta a compimento l’amore per i genitori, per i fratelli, per i nonni, rinnova le relazioni familiari con la linfa del Vangelo e dello Spirito Santo”.genitori e figli
Il Papa si è, quindi, soffermato sull’incontro tra Maria ed Elisabetta, “un incontro pieno di gioia, pieno di fede e pieno di speranza”. Infatti, “Maria è giovane” ed “Elisabetta è anziana, ma in lei si è manifestata la misericordia di Dio e da sei mesi, con il marito Zaccaria, è in attesa di un figlio”. Maria, anche in questa circostanza, c”i mostra la via: andare a incontrare l’anziana parente, stare con lei, certo per aiutarla, ma anche e soprattutto per imparare da lei, che è anziana, una saggezza di vita”. A casa degli anziani parenti, “la giovane Maria ascoltava, e custodiva tutto nel suo cuore. La saggezza di Elisabetta e Zaccaria ha arricchito il suo giovane animo; non erano esperti di maternità e paternità, perché anche per loro era la prima gravidanza, ma erano esperti della fede, esperti di Dio, esperti di quella speranza che viene da Lui: è di questo che il mondo ha bisogno, in ogni tempo. Maria ha saputo ascoltare quei genitori anziani e pieni di stupore, ha fatto tesoro della loro saggezza, e questa è stata preziosa per lei, nel suo cammino di donna, di sposa, di mamma”. Così, ha concluso, “la Vergine Maria ci mostra la via: la via dell’incontro tra i giovani e gli anziani. Il futuro di un popolo suppone necessariamente questo incontro: i giovani danno la forza per far camminare il popolo e gli anziani irrobustiscono questa forza con la memoria e la saggezza popolare”.

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