L’Assemblea diocesana di Alife-Caiazzo presso l’auditorium dell’Istituto Professionale e la Messa in Cattedrale per lanciare i nuovi progetti pastorali
La Redazione – “Il contatto con la parola di Dio mette le ali al cuore delle persone”. Così Mons. Valentino Di Cerbo ai suoi sacerdoti e ai fedeli in Cattedrale, in occasione della Dedicazione della Cattedrale, data che ormai da decenni rappresenta l’inizio dell’anno pastorale. Un’espressione, quella del Vescovo Valentino che sintetizza la spinta pastorale che la Diocesi di Alife-Caiazzo intende dare quest’anno alle attività e ai progetti in cantiere, frutto di un duraturo confronto tra sacerdoti e laici impegnati, ma soprattutto alla vita degli uomini e delle donne di questa terra.
Stiamo parlando dell’Anno della Parola e delle Norme sull’iniziazione cristiana che interessano già da ottobre la vita della Chiesa locale. Un progetto a più voci presentato in occasione dell’Assemblea diocesana dal titolo Pregate, perché la parola di Dio corra e sia glorificata (2Ts 3,1) un giorno prima della celebrazione, a laici e sacerdoti, seppur si tratti del risultato di un confronto duraturo, sintesi di studio e approfondimento da parte di tutti tenendo conto delle sollecitazioni del Papa, dei recenti documenti della Chiesa Italiana, e dei segni dei tempi.
Perché un anno della Parola? A presentarne le linee fondamentali, don Emilio Salvatore, incaricato di coordinare il progetto.
Per rieducare la domanda dell’uomo, superando le difficoltà dell’umanità a dialogare con se stessa. Chi sono? Da dove vengo e dove vado? Perché la presenza del male? Cosa ci sarà dopo questa vita? Sono le domande di sempre che ritornano negli incontri, nelle catechesi, nei dialoghi personali con giovani e genitori.
Per riannodare il dialogo tra Dio e l’uomo di oggi. In tutta la storia della salvezza Dio non fa altro che entrare in dialogo con l’uomo, Anche oggi Dio prende l’iniziativa mentre in molti sono irretiti dentro una serie di dubbi, di ansie, di fatiche del cuore, a cui non sanno dare un nome. Bisogna riannodare questo dialogo attraverso la conoscenza, la meditazione, l’attualizzazione della Parola di Dio.
Per annunciare il vangelo all’uomo di oggi. Fede anoressica e bulimìa di tradizioni sono spesso il male del laicato di questo tempo. Ecco perché rimettere al centro la Parola.
In assemblea, soprattutto il tempo per presentare le norme per l’iniziazione cristiana e il percorso di fede che riguarda genitori, bambini e adolescenti che a partire da quest’anno rappresenta il nuovo percorso di crescita della comunità di Alife-Caiazzo. A don Emilio Meola, direttore dell’Ufficio catechistico affidate le motivazioni e la traccia del percorso.
Progettualità e scelte concrete; risposte di senso connaturate a chi ha scelto di essere come Gesù: mons. Valentino Di Cerbo lancia e rilancia tra i “suoi” l’invito ad essere per e con il Vangelo di Cristo senza mezze misure e tiepide risposte.
E’ stato in occasione della messa di martedì in Cattedrale che il vescovo, a partire dai testi sacri, ha indicato l’esperienza di gioia e di bellezza che tocca l’uomo che rimette al centro della propria vita il dialogo con Dio e decide di farsi dimora della Sua parola, riconoscendo in Gesù “il fondamento del nostro essere casa di Dio che si realizza nella misura in cui, noi come Lui ci appassioniamo al Regno, al progetto straordinario di amore di Dio per l’uomo”. Modellarsi a Gesù, allinearsi alla sua vita terrena, uniformare la propria vita a quella del Figlio di Dio che ha amato i poveri, i fratelli, il Padre, vissuto l’esperienza dell’amore e della croce.
Durante la celebrazione, il vescovo Valentino Di Cerbo ha consegnato nelle mani dei parroci un evangeliario perché nelle parrocchie – in un luogo visibile – sia l’immagine concreta della parola di Dio tra gli uomini.