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San Gregorio Matese. Villa comunale, un tesoro “violentato”

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La Redazione – L’architetto Maria Carmela Caiola si esprime in merito allo stato attuale in cui si trova la villa comunale di San Gregorio Matese.
Nota come Villa “Luisa” dal nome della madre di Beniamino Caso, esperto botanico, politico ed alpinista, al quale si deve la creazione del magnifico orto botanico nel 1863 in onore della cara madre morta pochi anni prima.
villa_san gregorio mateseLa villa comunale ha assunto l’aspetto di un suggestivo giardino ricco di specie floreali di notevole pregio: olmi, faggi, piante di lauro, querce, ma anche piante officinali e delicati fiori selvatici.
Oggi, purtroppo, quello che per anni ha rappresentato per gli abitanti di San Gregorio e non solo un tesoro inestimabile, dal punto di vista strettamente scientifico e da quello storico, versa in uno stato di abbandono, in seguito a diversi interventi mirati alla potatura degli alberi.
In una lettera inviata al primo cittadino di San Gregorio Matese le Associazioni Italia Nostra e WWF denunciano la capitozzatura di circa venti faggi e una decina di alberi di leccio. Oltre al fatto che l’ultima parola in merito all’abbattimento, danneggiamento ed interventi di modifica degli alberi spetta all’Amministrazione comunale ed è vincolata alla valutazione del Corpo Forestale dello Stato, il rischio maggiore che queste decisioni comportano è il deterioramento di quello che costituisce un autentico “monumento vegetale” del centro storico di San Gregorio e quindi del Parco Regionale del Matese.

Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera

Al Sindaco del Comune di
San Gregorio Matese,
Le scriventi Associazioni, su segnalazione di cittadini e da notizie di stampa, sono venute a conoscenza della distruttiva capitozzatura di una ventina di alberi di faggio e di una decina di leccio, dei quali è stato lasciato in piedi il solo fusto, come si evince dalle foto allegate.
La zona fitoclimatica del fagetum va dagli 800 ai 1600 metri, per cui l’insediamento di tali alberi nel centro storico di San Gregorio costituiva un unicum dal punto di vista botanico. Tali interventi distruttivi provocheranno inevitabilmente la morte di questo eccezionale monumento vegetale.
Si segnala che il Comune di San Gregorio ricade nel Parco Regionale del Matese e che, ai sensi della Legge n.10 del 14 gennaio 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”,
per «albero monumentale» si intende:
a) l’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l’albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosita’ e longevita’, per eta’ o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarita’ botanica e peculiarita’ della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
L’abbattimento, il danneggiamento o la modifica della chioma e dell’apparato radicale è permesso solo su specifica autorizzazione comunale dietro parere obbligatorio e vincolante del Corpo Forestale dello Stato. In caso contrario sono previste forti sanzioni.

Alla luce di quanto esposto, le scriventi associazioni chiedono, ai sensi della Legge n.241/90, agli Enti in indirizzo di conoscere:

• in base a quali autorizzazioni si sono potuti realizzare i segnalati interventi;
• in caso di mancate autorizzazioni, quali siano i provvedimenti emessi o in corso di emissione.
Si resta in attesa di urgente riscontro.

Caserta, 20 ottobre 2014

1 COMMENTO

  1. L’attenzione verso questo autentico monumento naturale non può che far piacere a qualsiasi cittadino o nativo di San Gregorio Matese. È giusto chiedere ed ottenere delle risposte di fronte ad uno spettacolo così orrendo. Sono nato in questo paese e ci ritorno spesso. Ad Agosto ero in questo parco per scattare delle foto, ho certamente notato la capitozzatura ma ho notanto anche una ottima tenuta del parco. Personalmente, non lo ricordo così pulito da molti anni. Spero si faccia chiarezza su questa questione ma, definire il parco in stato di abbandono, non è propriamente calzante con la realtà. Auguro a tutti buon lavoro ed il meglio possibile per Villa Luisa. Antonio Ciampriello.

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