La capacità di apertura verso il prossimo deve rientrare tra le prerogative di un sacerdote. Ascoltare è un’arte tutt’altro che facile, che tuttavia può rivelarsi benefica in ogni contesto di vita
La Redazione – Per questo numero di novembre Clarus mensile, di prossima uscita, pone attenzione al tema dell’ascolto, con un primo piano dedicato al valore che quest’ultimo incarna nella missione sacerdotale. Il prete è chiamato a lavorare in una “squadra”, nel rispetto delle regole che ne tutelano i comportamenti e sempre ascoltando le richieste che gli giungono secondo lo spirito evangelico.
Ascoltare è sinonimo di accoglienza dell’altro nel mondo proprio, una pratica possibile solo per un animo predisposto al dialogo. Alla complessità intrinseca dell’ascolto si riferisce la riflessione di don Emilio Meola, Direttore Ufficio Catechistico diocesano, a pagina 6 del giornale.
Essere ascoltati è una necessità primaria dell’uomo e nella società odierna sono soprattutto i giovani, che arrancano per introdursi nell’universo lavorativo, a manifestarla. È proprio questo il senso della testimonianza di Angela Viscione, commerciante di Piedimonte Matese, quartiere Annunziata.
Seguono le considerazioni di Giuseppe Castrillo, Dirigente Istituto Comprensivo “G. Falcone” e di Francesco Coletta, Sindaco di Castel di Sasso, sul dovere di ascolto connaturato all’agire politico.
Proseguono le attività dell’Acr con la Festa del Ciao che prelude alle varie iniziative del nuovo anno pastorale, alle quali sono state riservate due pagine del mensile.
Alle consuete notizie brevi di cronaca, segue uno spazio incentrato sul Patto per la salvaguardia ambientale del Matese e dell’Alto Casertano – Riqualificazione e valorizzazione del fiume Volturno siglato da enti, associazioni e comuni.
Protagonista della rubrica Quei grandi che furono questa volta è Giuseppe Jovinelli, grande impresario teatrale di origine caiatina nonché celeberrima icona del varietà di tutti i tempi. La biografia e la proficua attività di Jovinelli trovano il giusto respiro grazie alla ricostruzione del prof. Michele Francipane, docente e studioso del nesso tra parole, nomi e numeri.
In chiusura un approfondimento sulla visita alla Cooperativa Co.Ri., casa di recupero che ospita sei malati psichiatrici con sede ad Alife.
Buona lettura!