Ieri mattina il vescovo Valentino Di Cerbo ha salutato la parrocchia di Santa Maria della Valle. Oggi pomeriggio, festa dell’Immacolata, lo accoglierà Baia e Latina
La Redazione – Una settimana intensa, ricca di incontri; straordinaria occasione per la comunità di Sant’Angelo d’Alife per raccontarsi al Vescovo: giovani, famiglie, anziani, bambini, catechiste, associazioni laiche ed ecclesiali hanno dialogato con il pastore esprimendo i propri sogni su Sant’Angelo, ma anche manifestato il disagio di essere sempre uniti, collaborativi, accoglienti vicendevolmente. Straordinaria occasione è stata anche per Mons. Valentino Di Cerbo che ha voluto fare della visita pastorale un vero e proprio momento di evangelizzazione, creando i presupposti per un rinnovato incontro tra le comunità e il Signore: la visita pastorale non è solo occasione di animazione pastorale, di aggregazione, di proposte, ma un momento in cui le comunità sperimentano (e sono le comunità a confermarlo) la presenza del Signore tra le case, le persone, tra le povertà, le miserie, il dolore, le speranze della gente.
“Ancora più bello ed emozionante è stato fare una scoperta: mentre incontravo i gruppi, gli ammalati e le famiglie mi sono accorto che il Signore passava, che Egli era già in mezzo a voi”. Così Mons. Valentino Di Cerbo ha salutato la comunità parrocchiale durante la messa conclusiva di questo percorso durato sette giorni. “Grazie, perchè mi avete accolto con gioia, e con gioia e con fede avete accolto il Signore che viene ad insegnarci come essere persone umane…”.
Questa umanità, la comunità di Sant’Angelo la vive e la sperimenta nella molteplicità di iniziative e attività che dall’interno riesce a generare l’Azione Cattolica, grazie soprattutto al numeroso gruppo di giovani che ne fanno parte. Mentre conta sulla stessa vitalità, fuori dalla parrocchia, grazie ad un piccolo ma consolidato gruppo che ormai da anni tiene vivo il Forum dei giovani: il Vescovo Valentino Di Cerbo ha incontrato entrambi i gruppi, trovando negli occhi e nelle parole di ciascuno le motivazioni giuste e necessarie, l’entusiasmo di appartenere ad un piccola comunità e la necessità di farla maturare, crescere; di farne un centro vivo e unito.
Ha voluto lasciare tre indicazioni, il Vescovo, alla parrocchia. Tre piste che egli stesso ha definito “progetti e impegni”. “Ponete al centro della vostra vita il Vangelo; osate mettervi in ascolto e in discussione davanti al Signore che ci incontra. Non mostratevi stanchi quando il Signore vi chiama a partecipare per diventare genitori migliori, e con l’entusiasmo necessario accogliete i tanti giovani che hanno voglia di fare di questo paese una realtà viva”. Ha poi invitato a tenere vive quelle realtà parrocchiali che sono l’anima della comunità: l’Azione cattolica, con la sua centenaria storia e il gruppo della Madonana di schoenstatt.
Poi ha chiesto l’armonia dei doni, dei talenti: “Non create contrapposizioni, ma fondete le vostre capacità; abbiate come obiettivo il bene comune: solo in questo modo saprete apprezzare le differenze che esistono tra voi e farne un dono per tutti.”
Solo da questa serenità, dall’armonia “di dentro” è possibile essere sereni collaboratori e protagonisti di una chiesa più grande che è quella Diocesana, in comunione con il Vescovo e i tanti sacerdoti.
Una comunità unita, in armonia, capace di generare comunione: è l’augurio che la Visita pastorale lascia a Sant’Angelo d’Alife.