Il Convegno, inaugurato dal messaggio di Papa Bergoglio, si chiuderà sabato 13 e vede una cospicua partecipazione di movimenti attivi nel campo della pastorale giovanile
Agensir – “Sappiamo bene che c’è molto da fare. Vi chiedo di non stancarvi mai di annunciare il Vangelo, con la vita e la parola: l’Europa di oggi ha bisogno di riscoprirlo!”. Lo scrive Papa Francesco nel messaggio autografo letto questa mattina dal cardinale Stanisalw Rylko in apertura del IV Convegno europeo di pastorale giovanile. L’incontro che si è aperto oggi a Roma, ha per titolo “Una Chiesa giovane, testimone della gioia del Vangelo” ed è promosso congiuntamente dal Pontificio Consiglio per i laici e dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. Al convegno, che si concluderà il 13 dicembre, sono presenti delegati di 32 Paesi europei e di una ventina di movimenti, associazioni o comunità cattoliche internazionali, per un totale di circa 130 partecipanti. “Voi che lavorate nel campo della pastorale giovanile – scrive Papa Francesco -, fate un lavoro prezioso per la Chiesa. I giovani hanno bisogno di questo servizio: di adulti e coetanei maturi nella fede che li accompagnino nel loro cammino, aiutandoli a trovare la strada che conduce a Cristo. Ben più che nella promozione di una serie di attività per i giovani, questa pastorale consiste nel camminare con loro, accompagnandoli personalmente nei contesti complessi e a volte difficili in cui sono immersi”.
La pastorale giovanile – scrive Papa Francesco – “è chiamata a cogliere gli interrogativi dei giovani di oggi e, a partire da essi, ad iniziare un vero e onesto dialogo per potare Cristo nella loro vita”. “Desidero pertanto incoraggiarvi a considerare la realtà attuale dei giovani con lo sguardo di Cristo”. Significa – spiega il Papa – “vedere non soltanto le sfide e i problemi, ma a riconoscere i tanti semi di amore e di speranza sparsi nel terreno di questo continente”. Francesco esorta quindi i delegati e i giovani a “testimoniare le ragioni della speranza che è in voi, con dolcezza e rispetto. Potete aiutare i giovani a rendersi conto che la fede non si contrappone alla ragione, e così accompagnarli a diventare protagonisti gioiosi della evangelizzazione dei loro coetanei”.