La predicazione di Giovanni Battista nella cappella Tornabuoni affrescata dal Ghirlandaio
Di Francesca Costantino – Anno 1485. Il trentaseienne Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio, valente artista fiorentino, è chiamato dalla famiglia Tornabuoni per affrescare la cappella di famiglia nella chiesa di Santa Maria Novella. Essendo la maggiore tra le tombe gentilizie, essa accoglie un ricco programma iconografico con le Storie della Vergine (titolare della chiesa) e di San Giovanni Battista (patrono della città).
Nel ciclo dedicato al Battista, il Ghirlandaio ne ripercorre, con cura e minuzia, episodi salienti della vita. Una scena, in particolare la “Predicazione del Battista” , rievoca visivamente il prossimo e domenicale passo del Vangelo, in cui San Giovanni è presentato come “testimone di luce”. La sua figura, infatti, al centro della composizione, si eleva monumentale su un alto podio ed è serrata dalla folla accorsa per ascoltarlo. In una mano stringe la croce, con l’altra la indica come a voler ribadire la fonte della sua identità a quanti incuriositi chiedono: “Chi sei, dunque?”. Con maestria straordinaria il pittore rende percettibile il ruolo del Battista come precursore di Gesù, in quanto la figura di quest’ultimo compare prodigiosamente dietro di lui, sulla sinistra, ma in una posizione fisicamente più elevata, poiché nei pressi della grotta raffigurata nell’immediato secondo piano. È quindi possibile tradurre in parola la mimica del Battista: “In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo”.
Dunque, necessita riflettere anche sulla nostra presenza tra quella gente dubbiosa che si raccoglie intorno al Battista.
Sappiamo riconoscere chi, facendosi umile, con amorevole esempio, attesta e certifica la venuta di Gesù?
“Non era lui la luce” – recita la Bibbia- “ma doveva dare testimonianza alla luce”.
