Con l’applicazione dell’imposta anche ai terreni agricoli si rischia di “penalizzare un settore già fortemente depresso”, così Giaquinto nel suo appello ai politici casertani
La Redazione – Il termine ultimo per il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli è stato prorogato al 26 gennaio prossimo, la decisione di imporre questa tassa anche al settore agricolo non fa altro che peggiorare le sue già difficili condizioni. In questi termini si esprime l’Assessore all’Agricoltura, Stefano Giaquinto, nel suo invito agli organi di governo e ai rappresentanti politici provinciali a rivedere il sistema di tassazione vigente, tenendo conto che in tutta la provincia di Caserta ben 86 comuni, di altitudine inferiore ai 280 metri, saranno costretti a pagare l’imposta senza esenzione alcuna; 13 quelli tra i 280 e i 600 metri di altitudine in cui sono esentati i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli ed, infine, 5 di altezza superiore ai 600 metri che non dovranno pagare alcunché (Letino, Valle Agricola, Gallo Matese, Roccamonfina, San Gregorio Matese).
A tal proposito, Giaquinto esorta i politici locali innanzitutto a ripensare i criteri di tassazione, magari sollevando tutti i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli dal pagamento dell’IMU, dal momento che l’agricoltura andrebbe incoraggiata e non penalizzata, trattandosi di una questione non solo regionale ma addirittura nazionale.