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Legambiente. Partito il gemellaggio tra Campania e Molise verso il Parco Nazionale del Matese

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La ciaspolata di sabato 10 gennaio rappresenta un importante passo in avanti nel sodalizio tra i due versanti del Matese, in vista del Parco Nazionale

La Redazione – Il progetto di costituzione del Parco Nazionale di Matese, promosso da Legambiente nel mese di novembre, acquista sempre più concretezza ma soprattutto sembra crescere con maggiore convinzione.
Il 10 gennaio alcuni rappresentanti di Legambiente Molise e del Circolo di Campobasso hanno raggiunto i colleghi di Piedimonte Matese a Valle di Santa Maria, nel comune di Castello del Matese, proprio al confine tra Campania e Molise. Dopo gli incontri e gli eventi iniziali, volti ad intavolare un discorso di intesa anche ambientale e politica tra i due versanti del Matese, la ciaspolata dello scorso fine settimana è stata un’ulteriore prova di quanto la montagna sia capace di “unire” e non “dividere”, come recita lo slogan scelto da Legambiente.
Partiti dal rifugio Ecocampus di Monte Orso, gli escursionisti sono giunti in un punto del confine tra le due regioni in cui hanno potuto trovarsi nello stesso tempo da un lato in Campania (loc. Vallatari) e dall’altro in Molise (loc. Valle Marianella). La manifestazione è continuata con una degustazione di prodotti tipici presso il rifugio Ecocampus che ha ospitato le delegazioni del cigno, guidate da Mariassunta Libertucci (Presidente regionale Legambiente Molise) e Giuseppe Faioli (Presidente Circolo Campobasso) da un lato, e da Bernarda De Girolamo (Presidente Circolo Piedimonte Matese) per il versante campano.
La ricchezza e la biodiversità del massiccio del Matese sono state testimoniate da Guglielmo Ruggiero, guida AIGAE  Molise e responsabile dell’associazione CIMEntiamoci, con il suo videoracconto della traversata a piedi in solitaria del Massiccio del Matese, lungo la dorsale che unisce il Monte Mutria, la Gallinola ed il MilettoSuccessivamente Giovanni Capobianco, naturalista dell’associazione ARDEA e Legambiente, ha illustrato la ricchezza della fauna matesina, con un approfondimento sull’avifauna locale, studiata in occasione delle cinque edizioni del campo di inanellamento Migrandata, organizzato sulle rive del Lago Matese.
A chiudere gli interventi la guida del CAI di Boiano, Massimo Martusciello, che ha presentato una rassegna di bellissime foto di aspetti naturalistici, paesaggistici e storici del Matese, sia del versante molisano che di quello campano.
Questo è ovviamente soltanto l’inizio di un percorso destinato a portare i suoi frutti e che prevede tanti altri incontri, come quello svoltosi domenica 11 a Castelpetroso con il filmato intitolato Il Matese: la montagna dei Sanniti, curato dall’archeologa Giovanna Falasca e Nicola Mastronardi, autore del romanzo Viteliù.

 

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