San Sebastiano, icona di integrità morale, coraggio ed incrollabile fede
Francesca Costantino – È il pieno rinascimento italiano. Tra il 1475 e il 1476, Antonello da Messina, pittore di eccellente fama, dipinge un trittico destinato alla chiesa veneziana di San Giuliano. Ne fa parte quella che oggi è diventata la rappresentazione più celebre di San Sebastiano. Il dipinto, originariamente su tavola, poi trasportato su tela per ragioni conservative, è presso le collezioni della Gemaldegalerie di Dresda.
L’opera si sviluppa naturalmente in lunghezza, come consuetudine per le ante di un trittico. Al centro domina l’elegante figura di San Sebastiano, giovane soldato romano, originario della Gallia, arruolato nell’esercito del più grande persecutore della storia: Diocleziano. Il santo, legato ad un albero, subisce una violenta punizione che lo vede trafitto da innumerevoli frecce, conseguenza tragica della sua conversione al cristianesimo e dell’aiuto concesso ai fedeli cristiani. Tuttavia, il tentativo di uccisione fallisce: San Sebastiano sopravvive, grazie alle costanti cure di una donna (Sant’Irene), che raccoglie il suo corpo esanime e lo trasporta in casa sua. Guarito dalle ferite, il santo si presenta al cospetto dell’imperatore, animato da una tenace forza divina, nel tentativo di convincerlo ad abbandonare i suoi atroci e crudeli piani di sterminio. Ma più dura e sanguinosa è la risposta del sanguinario che ordina la repentina morte del santo, a bastonate, e l’occultamento del cadavere nella Cloaca Massima.
Il pittore messinese restituisce a San Sebastiano un’energia espressiva senza precedenti, fatta di integrità morale, coraggio ed incrollabile fede. Le perfezione del corpo, l’accuratezza nel rendere viva e presente l’espressione del viso, che è di preghiera ma anche di fiduciosa accettazione del piano divino, rendono il dipinto armonico e sereno. Anche il rigore geometrico, che è tipico dell’arte rinascimentale, è attenuato da una luce calda e avvolgente, fatta di sole e di ombra sui bianchi edifici che si stagliano nel cielo azzurro.