Gioia, croce, gioventù: in questi tre concetti l’essenza della Domenica delle Palme
Agensir – I rametti di palma e d’ulivo. È l’immagine più efficace per evocare quanto la Chiesa celebrerà domani, Domenica delle Palme e della Passione del Signore, inizio della Settimana Santa. Tante le tradizioni che si rinnoveranno, ancora una volta, in molte zone d’Italia, ma non solo, anche se il fulcro di tutto è lì fisso e ben definito: “Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione”. È il centro della vita cristiana! Ecco, allora, il ripetersi di un rito, che non è statico, perché rimanda alle origini del cristianesimo, ma dinamico, così come l’annuncio del Vangelo.
La liturgia di domani, oltre a fare memoria dell’ingresso in Gerusalemme, farà meditare, con la lettura del Vangelo di Marco, sul mistero del processo a Gesù, della sua condanna a morte, del suo viaggio al Calvario, della sua crocifissione e morte in croce. Viene voglia, dopo aver ascoltato questo ampio brano del Vangelo, di chiudere gli occhi e, in silenzio, fare una passeggiata tra i luoghi e le sensazioni che ci lascia questa domenica. Papa Francesco, nella sua omelia del 2013, ha condensato tutto in tre parole: gioia, croce e giovani.
La gioia: in questa giornata i cristiani, agitando i rami di palma e d’ulivo, esprimono la propria gioia nell’accogliere Gesù. Da qui l’invito a non essere “mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! La nostra è una gioia che nasce dall’aver incontrato una Persona”.
La croce: è il trono regale del Cristo… Oggi viene subito da pensare ai tanti crocifissi del nostro tempo. Fermiamoci allora, domani e nei prossimi giorni, a pensare a tutte le vittime delle guerre, delle persecuzioni, ai più deboli, ai poveri, agli emarginati…
I giovani: da 30 anni la Domenica delle Palme è la Giornata della gioventù. “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio (Mt 5, 8)” è il tema scelto da Francesco per questo appuntamento, che – seguendo il cammino scandito dalle Beatitudini evangeliche – è preludio della prossima Gmg a Cracovia nel 2016. Non è casuale il riferimento ai giovani. Un’antica antifona gregoriana canta: “Pueri Hebraeorum portantes ramos olivarum obviaverunt Domino”.