Incontro con circa 300 ragazzi sui temi dell’indifferenza e della solidarietà
La Redazione – Un modo diverso di vivere la Pasqua è stato quello organizzato dagli studenti del Liceo Statale Galileo Galilei di Piedimonte Matese, in particolare per i ragazzi delle classi II e III.
Ieri mattina, presso l’aula magna dell’Istituto, con loro si è dialogato di indifferenza e solidarietà, a partire da riflessioni condotte dagli stessi ragazzi nei giorni precedenti: poesie, citazioni, video, opere d’arte, tutto rigorosamente prodotto “in casa”. Hanno rivelato grande dimestichezza non solo con la tecnica di lavori presentati, ma soprattutto con i contenuti proposti: pesa sul cuore dei nostri ragazzi la consapevolezza che il mondo (compresi loro) indossi una maschera; è l’indifferenza che allontana, crea fratture, logora i rapporti. Guardano a questa malsana situazione con paura, altri con coraggio e determinazione ad affrontarla, altri invece partecipano – perchè più fragili – di quel meccanismo che intorbidisce le coscienze impedendo la libertà di guardare negli occhi la vita. Non è da tutti riuscire a gridare “no” di fronte a ciò che non va.
Il messaggio espresso dagli studenti di queste classi è stato forte, ma soprattutto sincero e libero da pregiudizi che troppo spesso costringono gli adolescenti a piegare i sentimenti e gli ideali a stili di vita conformati, ma non espressione di una serena personalità. Più che opportuno i riferimenti ai grandi della Storia, da Einstein a Madre Teresa di Calcutta, da Papa Francesco ad Antonio Gramsci a Gandhi
Con le classi presenti in auditorium hanno partecipato diversi professori, e poi le insegnanti di religione che hanno coordinato l’attività. Ad animare la riflessione, don Emilio Salvatore, assistente unitario di Azione Cattolica, che nel pomeriggio presso la chiesa di Santa Lucia ha celebrato una messa per gli studenti della classi IV e V dello stesso Istituto.
Passare dall’abitudine delle maschere al coraggio di guardarsi negli occhi per rompere il muro dell’indifferenza di cui si è spesso autori protagonisti; uscire da se stessi e trovare il coraggio di amare e soprattutto di dialogare: è solo una sintesi del lungo lavoro prodotto dai ragazzi, ma un utile messaggio per comprendere il desiderio di questi giovani di essere diversi e migliori. Stiamo parlando di studenti, giovani in ricerca, la futura classe dirigente, i futuri medici e avvocati, i futuri insegnanti o ingegneri, i futuri genitori delle generazioni che verranno. E questa disponibilità alla bellezza, un istinto di cui vanno fieri, ne fa dei ragazzi pronti a crescere, ad interrogare e la vita e lasciarsi provocare da essa.
Buon cammino!