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Alife / Piedimonte Matese / Gioia Sannitica. La presentazione della “locale” Via Francigena del Sud

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Si concretizza il progetto Cammini d’Europa che attraverso il Gal Alto Casertano, coinvolge anche il nostro territorio

La Redazione – Lo scorso settembre ci siamo occupati del progetto del Gal Alto Casertano Cammini d’Europa,  il piano di rilancio della Via Francigena del Sud attraverso il ripristino dei sentieri già battutti dai pellegrini che durante il Medioevo attraversavano l’Europa per raggiungere i luoghi simbolo della cristianità. Il nostro territorio rappresenta una delle piste verso la Puglia, sede del Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano e dei porti marittimi da cui ci si imbarcava per la Terra Santa; e per chi fosse diretto a Roma, ugualmente le nostre strade risultavano battute da numerosi viandanti.
Cammini-d'europa_via-FrancigenaL’iniziativa di cui parliamo si inserisce in maniera specifica nel progetto di cooperazione interterritoriale I cammini d’Europa: rete europea di storia, cultura e turismo (programma di sviluppo rurale 2007/2013 – Asse IV -Misura 421).
Il Gal Alto Casertano ha fissato per venerdì 17 aprile, alle ore 17.00, presso il Chiostro del complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino, a Piedimonte Matese, un nuovo incontro sul tema, al fine di aggiornare circa le novità degli ultimi mesi (clicca sull’immagine per leggere il programma). Dopo i più recenti studi sulla via Francigena del Sud che percorre il nostro territorio, sarà presentato il tracciato che attraversa l’Alto Casertano, inserito a pieno titolo nel percorso Cammini d’Europa.
In virtù dell’interterritorialità del progetto sono ben 16 Gal (3 dell’Emilia Romagna, dove il Gal Soprip è il capofila dell’intero progetto; 2 dell’Abruzzo; 5 della Campania, 6 della Puglia), che stanno lavorando per rilanciare gli antichi percorsi; con essi, 34 diocesi con il loro patrimonio di cattedrali e chiese rupestri, e oltre 150 comuni comprese le associazioni territoriali.
Non si tratta soltanto della riqualificazione di sentieri e strade rurali, ma di tutte le attività e le tradizioni geograficamente “limitrofe” agli storici percorsi dei pellegrini, perciò il progetto Cammini d’Europa prevede di guardare a 360 gradi la storia di un territorio e dei suoi abitanti.

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