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“C’è bisogno di guardarci negli occhi e sentirci tutti più fratelli”. Don Pasquale Bisceglia, prete sincero e determinato

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Nell’ottobre del 2012 la Diocesi avviava le celebrazioni del Giubileo diocesano: erano infatti trascorsi 25 anni dall’inizio del cammino della Diocesi di Alife-Caiazzo, dopo secoli di storie separate per le diocesi di Caiazzo e Alife, e dopo alcuni anni (quelli prima del 1986) di alcune esperienze ecclesiali insieme.
Il Giubileo fu aperto dal Convegno “Dalla memoria alla testimonianza”, un momento di revisione del passato e di prospettive sul futuro.
Il 5 ottobre, presso il Cotton Movie a Piedimonte Matese, si tenne il primo dei due giorni riservati al confronto e alla preghiera; ad aprire quel momento, un video in cui don Pasquale Bisceglia fu protagonista: le sue parole aprivano e concludevano la riflessione sulla nostra chiesa locale.
“C’è bisogno di guardarci negli occhi e sentirci tutti più fratelli”, fu il suo auspicio mandato in onda nell’affollata sala cinematografica.
Quando lo contattammo per chiedergli se aveva piacere a “comparire” in video, non ci pensò due volte. Fu entusiasta di poter lasciare un ricordo e un messaggio. Lunghissimi minuti di registrazione, seppur non tutti siano finiti in questo documento che vi riproponiamo.
Don Pasquale non fu presente quel giorno della proiezione, ma gli mandammo il dvd perchè potesse guardarlo…e potesse guardarsi.
Ne fu contento e si complimentò per il lavoro, chiedendo come fosse andata la manifestazione al Cotton.
Dopo un anno, solo al termine del Giubileo diocesano, mi avvicinò. Eravamo in Cattedrale.
“Perchè in quel filmino (per lui era il filmino) non avete inserito tutto quello che vi ho detto…? Erano cose molto importanti…”.
Provai a spiegargli che aveva parlato per troppi, ma davvero troppi minuti ed eravamo stati costretti a scegliere cosa montare oppure no.
Mi guardò senza rispondere, annuì col capo, ma io capii che ci teneva davvero tanto.
Solo a distanza di altri mesi ne compresi il motivo. Fu profetico don Pasquale.
Verrà il momento in cui quei fotogrammi li guarderemo ricordandolo con ancora maggiore affetto.
Poi compresi anche perchè aveva atteso un anno prima di “riprendermi”: la discrezione e il rispetto del lavoro altrui è stata una delle sue più belle qualità. Nonostante ci fossimo visti spesso, aveva atteso che il Giubileo diocesano e l’intero lavoro di quell’anno venisse portato (serenamente) a termine.
Grazia Biasi

Nel video è possibile seguire l’intervento di don Pasquale all’inizio e al minuto 11.38.

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