La Redazione – Come annunciato pochi mesi fa, la Diocesi di Alife-Caiazzo, attraverso la Fondazione Migrantes (diocesana) ha promosso il progetto Conoscere, Capire, Unire per facilitare l’integrazione sul territorio dei tanti stranieri residenti.
Corsi di lingua italiana, corsi di cucina, di ricamo, di teatro sono le attività in cui saranno impegnati nei prossimi mesi coloro che hanno aderito. Da due settimane le attività stanno procedendo con regolarità, con successo e soprattutto con l’entusiasmo dei partecipanti.
Al corso di cucina di martedì scorso, presso l’oratorio Kairòs di Alvignano (parrocchia San Nicola) erano marocchini, pakistani, sudanesi, ucraini, russi, indiani: circa 15 persone impegnate a fare la pizza guidati dallo chef Elpidio Notargiovanni, non solo per imparare a cucinare alla maniera italiana, ma soprattutto per raccontarsi esperienze, scambiarsi pareri, condividere – attraverso il dialogo – il disagio di essere “stranieri” lontani da casa, e raccontare le ricette della propria terra. E la comunicazione…non è un problema: seppur qualcuno sia arrivato in Italia da 2 mesi, o altri da 15 anni, le parole per entrare in contatto non mancano a nessuno, e soprattutto i sorrisi. Così come non mancano le motivazioni e cioè la volontà di stabilire relazioni, la fiducia nell’organizzazione di Migrantes vista non solo come un ufficio che eroga servizi ma come riferimento morale e pratico, e la volontà di migliorare la propria condizione sociale crescendo in cultura e formazione.
Ieri hanno seguito il corso di lingua italiana, che gradualmente abiliterà i partecipanti a forme di dialogo, lettura e interpretazione della lingua scritta; questo pomeriggio invece ci sarà un altro laboratorio di cucina.
Home Territorio Alife-Caiazzo. Conoscere, capire, unire: partito il progetto Diocesano per gli immigrati