In occasione della Festa della Comunità, l’Ammissione agli ordini del giovane seminarista di Alife
La Redazione – “Caro Paolo, l’augurio che ti porgiamo questa sera è quello che tu possa sentire sempre il calore della mano che ti ha preso e detto vieni e seguimi“. Mons. Valentino Di Cerbo ha introdotto così l’omelia durante la messa di sabato sera – alla vigilia delle festa di SS. Pietro e Paolo – in cui Paolo Vitale ha manifestato la volontà di intraprendere il cammino di formazione verso il diaconato e il sacerdozio.
Si chiama infatti “Ammissione agli ordini sacri del Diaconato e Presbiterato” la cerimonia che in maniera ufficiale presenta alla Chiesa la volontà di una persona di compiere con libertà e impegno il lungo percorso di discernimento e di studio che conduce poi al “sì” definitivo.
Il giovane, originario di Alife, già da tempo è in formazione, e sta compiendo gli studi teologici presso il Seminario di Benevento, mentre in parrocchia ha assunto la guida dei ragazzi che stanno compiendo il percorso del catecumenato crismale.
Il Vescovo ha delineato il profilo del sacerdote come colui che dona Gesù rispondendo alla chiamata e alla missione di stare in mezzo ai fratelli per garantire loro una vita migliore e in pienezza: “Il sacerdote è l’uomo della differenza, è colui che è in grado di mostrare il di più della vita” cioè la bellezza dell’esperienza umana e spirituale in cui si compie l’incontro tra gli uomini e Dio.
Richiamando poi il dialogo tra Gesù e Pietro mi ami tu? del vangelo proclamato durante la celebrazione, ha ricordato la necessità del “progresso” che tocca alla vita di ogni sacerdote, progresso nell’amore che corrisponde alla capacità di ricominciare sempre daccapo e confermarsi nella scelta coraggiosa di essere come Gesù Cristo. “Oggi è il momento di cominciare ad amare di più la tua Chiesa, la tua Diocesi; un amore da dimostrare nello studio, nella formazione, nel servizio alla tua comunità. E’ il momento di una preghiera più forte, di aiuto e di gratitudine, soprattutto per coloro che hanno pregato per te pensando il tuo futuro come ministro di Dio”.
Poi, concludendo: “Il seme gettato nel tuo cuore è stato custodito e alimentato dalla preghiera di tanti, che pur non presenti questa sera, si fidano di Dio e dei suoi progetti sull’uomo”.
La festa per Paolo è proseguita in piazza Vescovado nell’ambito della Festa della Comunità organizzata dalle associazioni e dai gruppi della Parrocchia di Santa Maria Assunta.