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Il diario di Angela. Una donna della nostra terra racconta il dolore e la speranza

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Giornate intere a guardarsi dentro e poi decidere di rinascere più forte di prima. Quante persone ci hanno provato senza riuscirci?
Quante, desiderano provarci?
Angela non teme di raccontarsi, e lancia una sfida: il finale del suo diario lo affida al lettore, partecipe – a modo suo – di uno straordinario racconto (in fondo al testo è possibile visionare il regolamento).

banner-sito-webGrazia Biasi – Angela una mattina varca l’ingresso dell’Ospedale civile Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese per raggiungere lo studio del dottore Bernardo Di Matteo, esperto in terapia del dolore: è l’ultima tentativo di fronte alla fibromialgia che da anni le provoca sofferenza in tutto il corpo senza che nessuno, fino ad ora, abbia individuato per lei una soluzione.
Nata in Calabria, emigrata in Svizzera a 15 anni, dopo il ritorno nella sua terra d’origine il divorzio e poi una nuova vita a Piedimonte Matese.
«Mi portavo sulle spalle il peso di una lunghissima sofferenza, non solo fisica ma anche psicologica: attacchi di panico, una fase anoressica e successivamente – per 23 lunghissimi anni – gravi disturbi di bulimia; nevrosi e ossessioni contro cui ho combattuto duramente».
Oggi si racconta con la chiara consapevolezza di ciò che le sia accaduto e con l’umiltà della donna che non ha temuto, mai, di rimettersi in gioco né di chiedere aiuto.
«Ho condotto una vita apparentemente alla grande. Dal primo matrimonio ho avuto due figli e belle soddisfazioni lavorative – in Svizzera era capo reparto presso la Hunziker, nota fabbrica di caramelle – ma il dramma della mia adolescenza rubata è emerso lentamente e in forma di dolore, di depressione e follie».
Angela ha appena 15 anni quando sale, da sola, sul treno che la porterà a Ginevra, con 150 franchi in tasca e una valigia. E lì risiederà in una camera con soltanto un letto. Una storia di emigrazione e di dolore come tante, ma nella singolarità di ciascuna vita, i risvolti e i percorsi intrapresi sono diversi, e così anche il sapore delle lacrime.
Il dottore Di Matteo quella mattina le chiede di sperimentare una terapia per certi aspetti nuova: ad occuparsene, in fase sperimentale, è il dottore Giuseppe Leggiero, psicoterapeuta, alle prese con terapie che utilizzano la frequenza di particolari onde sonore (binauralbeats).
«La mia ultima crisi bulimica l’ho avuta una settimana dopo l’inizio della terapia, poi più nulla». Il dolore – quello fisico – non la lascia, ma la sua mente e il suo corpo rispondono in maniera “adulta” e serena. Angela è una persona libera.
La terapia quotidiana, che ha praticato comodamente da casa, ha permesso ad Angela di compiere un lungo e faticoso lavoro introspettivo: «Davanti agli occhi mi comparivano storie, situazioni, immagini, persone, luoghi della vita tutti descritte in un diario che raccoglie giorno per giorno ciò che vedo e sento; finché mi sono trovata a un bivio…».
Ed è proprio da questo bivio, dalla scelta di dover scegliere cosa fare, dove andare fidandosi dell’incognito, nasce l’idea della pubblicazione del diario di Angela, perché l’autrice, protagonista di questa vicenda, ha deciso che dalla fantasia, dall’istinto o dall’animo del lettore venga fuori un finale “personalizzato”, a seconda dell’esperienza di ciascuno.
Angela ha osato mettere la sua esperienza a disposizione di tutti, delle donne che soffrono, delle ragazze madri, di quelle che vivono il dramma di un amore finito per dire che il dolore può solo apparentemente frenare l’istinto vitale dell’uomo; può non incattivire le persone, ma renderle dispensatrici di speranza.
Angela e il marito sognano di percorrerla una strada, proprio come quella che lei durante le terapie ha percorso con lo zaino in spalla.
«Prima o poi ci concederemo un viaggio lungo la Route 66».

PER PARTECIPARE
La tua penna sul diario di Angela

Regolamento:
– Lettura del diario.
– È possibile condividere una riflessione sull’esperienza raccontata (direttamente sulla pagina facebook o in privato) oppure scrivere il diario dell’ultimo giorno, secondo la struttura utilizzata da Angela nel suo testo entro il 31 luglio.
– Il lettore, dopo essersi immedesimato nella storia di Angela, diventa così coautore del diario nel suo chiudersi.
– L’autrice si riserva di considerare i vari contributi e di chiudere il suo Diario con la scrittura dell’ultimo giorno.
– Il testo, pubblicato, sarà presentato in occasione della Giornata delle Strategie Solidali per il Sollievo della Sofferenza (9 ottobre 2015 presso la Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino) che precede il VI Convegno di Medicina del Dolore nell’Alto Casertano che si terrà a Piedimonte Matese (Caserta) sabato 10 ottobre 2015 e ci è gradito inviarle il programma preliminare dei lavori.
– In quell’occasione gli autori dei vari contributi converseranno con Angela in un confronto sull’esperienza vissuta.

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