Home Arte e Cultura La Reggia di Carditello al cinema: “Bella e perduta”, il film di...

La Reggia di Carditello al cinema: “Bella e perduta”, il film di Pietro Marcello a Locarno rappresenta l’Italia

1353
0

E’ l’unico film italiano in concorso al 68simo Festival del Film di Locarno, e al centro c’è la Reggia di Carditello, col suo “angelo” Tommaso e…un bufalotto

La Redazione – “Quando mi sono imbattuto nella Reggia di Carditello e nella “favola” di Tommaso, “l’angelo di Carditello”, il pastore che con immensi sacrifici ha deciso di dedicare tanti anni della sua vita alla cura di un bene artistico abbandonato, ho visto una potente metafora di ciò che sentivo la necessità di raccontare: dopo la morte di Tommaso, prematura e improvvisa, ‘Bella e perduta’ – nato inizialmente come un “viaggio in Italia” destinato a toccare altre tappe – è diventato un altro film, sposando fiaba e documentario, sogno e realtà.
Pietro Marcello spiega così “Bella e perduta“, il film che rappresenta l’Italia al 68simo Festival del Film di Locarno, dove la pellicola made in italy è andata in scena oggi, con la speranza di riportare il Pardo d’Oro nel nostro Paese dopo 11 anni. Il film, che in principio doveva raccontare l’Italia on the road, è diventato un lavoro tutto centrato sulla reggia borbonica casertana, assurta a simbolo di un Paese violato e dimenticato.
La trama ufficiale ci dice questo: dalle viscere del Vesuvio, Pulcinella, servo sciocco, viene inviato nella Campania dei giorni nostri per esaudire le ultime volontà di Tommaso, un semplice pastore: mettere in salvo un giovane bufalo di nome Sarchiapone. Nella Reggia di Carditello, residenza borbonica abbandonata a se stessa nel cuore della terra dei fuochi, delle cui spoglie Tommaso si prendeva cura, Pulcinella trova il bufalotto e lo porta con sé verso nord. I due servi, uomo e animale, intraprendono un lungo viaggio in un’Italia bella e perduta, alla fine del quale non ci sarà quel che speravano di trovare.
Tra poesia e realtà “Bella e perduta” ci racconta di un luogo, di persone, di un territorio, e di Pulcinella. Il tocco beffardo della maschera filtra la storia delicata di un pezzo del nostro Paese, di un posto particolarissimo a lungo dimenticato. Quasi fosse una favola.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.