Si offusca lo sguardo, e l’aria della sera
fumiga come brace su uno sfondo
di vele gonfie e schiuma infranta.
Il mare è il respiro, l’attesa.
Avvolte dal pieno sole d’agosto,
le rocce scivolano fino all’acqua.
Una pozzanghera si consuma in scintillio.
Il sale brilla sui fianchi stillanti.
Estate, nel tuo tremore abbacinato
apprendo la costanza dell’azzurro.
Sotto il volo tenace dei gabbiani,
son tutt’uno col tempo dell’acqua che ristagna.
Nel delicato paesaggio collinare l’aria della sera si dissolve lentamente,
come fumo che sovrasta la distesa marina.
Lo sguardo si sofferma sul luccichio dello specchio d’acqua,
che riflette un caldo sole estivo.
Il garrito dei gabbiani si armonizza con una risacca impertinente