Home Chiesa e Diocesi Diocesi di Alife-Caiazzo: Parroci e parrocchie, tutti i cambi

Diocesi di Alife-Caiazzo: Parroci e parrocchie, tutti i cambi

2982
6

È di questa mattina la notizia ufficiale che riguarda il cambio alla guida di diverse parrocchie della Diocesi di Alife-Caiazzo

diocesi di alife-caiazzoLa Redazione – Come annunciato ieri sera in Cattedrale dal vescovo Valentino Di Cerbo, non sarà don Arnaldo Ricciuto l’amministratore parrocchiale della parrocchia Santa Maria Assunta in Alife, ma don Cesare Tescione fino ad ora parroco di Santa Maria Maggiore a Piedimonte Matese, il quale sarà anche amministratore a Totari nella parrocchia di San Giovan Giuseppe della Croce.
Tale decisione segue la constatazione che per seri motivi di salute don Arnaldo risulta impedito in una nuova amministrazione parrocchiale, per di più con un elevato numero di abitanti rispetto a quelli della sua attuale parrocchia (San Pancrazio in Prata Sannita) dove rimarrà fino a nuove decisioni del Vescovo.
Una condizione, quella di don Arnaldo che in questo momento ci chiede rispetto e discrezione, diversamente da quanto la cronaca del “sentito dire”, affidata a disinformati e avventati paladini della notizia ha prodotto nelle ultime settimane,  infangando l’immagine di un sacerdote senza rispetto per il valore sacro della sua missione evangelizzatrice.
A Santa Maria Maggiore in Piedimonte Matese sarà amministratore parrocchiale don Andrea De Vico (fino ad ora a Squille e Villa Santa Croce; a Sepicciano, presso la parrocchia di San Marcello e San Michele sarà amministratore don Emilio Meola (fino ad ora parroco di San Sebastiano e San Nicola ad Alvignano); ad Alvignano, sarà don Pasquale Rubino, attualmente amministratore di San Pietro e Paolo a guidare anche le comunità che lascia don Emilio Meola: suo viceparroco sarà don Giuseppe Massa.
Cambi anche per le più piccole comunità della Diocesi. Ecco quali: don Vittorio Marra sarà amministratore parrocchiale unico a Liberi; don Massimiliano Giannico, amministratore parrocchiale di Squille e Castel Campagnano; don Lucio D’Abbraccio sarà amministratore di Ruviano e Alvignanello; don Giulio Farina, parroco a Piana di Monte Verna, sarà amministratore a Villa Santa Croce.
La settimana prossima Mons. Valentino Di Cerbo conferirà la nomina di viceparroco della Cattedrale id Alife a don Massimiliano Iadarola, considerando la fruttuosa collaborazione con don Cesare Tescione con cui ha condiviso l’esperienza pastorale degli ultimi tempi presso la parrocchia di Santa Maria Maggiore.

6 COMMENTI

  1. Salve…perché Don Angelo Coronella non ha il diritto di essere nominato amministratore dopo aver fatto tantissimo per le sue comunità? Io essendo una dei suoi tanti collaboratori, ho visto ciò che ha dato a Treglia dal 12/ 06/2011 , non solo per le strutture, ma soprattutto per aver professano l’amore per Gesù il fulcro della nostra vita…ha speso il suo tempo a riportare le anime perse a Cristo nostro Salvatore. L’ho visto rimboccarsi le maniche e lavorare in prima persona con è per il popolo…ha un carisma straordinario e aiuta alla conversione i peccatori invitandoli alla preghiera, Santa Messa, Comunione.
    Cerchiamo tutti di guardare bene e non premiare solo alcuni.
    Chiedo il perché di tutto questo?

    • Ciao Margherita,
      è opportuno in merito alla tua proposta un importante chiarimento: Don Angelo Coronella, appena accolto in Diocesi (pochi anni fa), ha ricevuto la nomina di Amministratore parrocchiale di Treglia, e più di recente anche la nomina come Amministratore a Maiorano di Monte.
      Non c’è alcun premio per nessuno, ma la necessità di lavorare sempre e dovunque, e don Angelo di sicuro sta ben svolgendo la sua missione grazie anche all’aiuto di affidabili collaboratori come te.
      Il popolo di Dio di Alife, o Alvignano, o Piedimonte (o qualunque altro luogo) o Treglia è tutto da amare, custodire, far crescere, curare…
      Un caro saluto, e buon lavoro.
      A presto.
      Grazia

      • Non parlo di meriti…chi Ama ed è degno servo di Dio,come Don Angelo, (parlo di lui perché lo conosco bene essendo una delle sue collaboratrici) non ha bisogno di premi, grazie, “parate” ma solo di cose che sono giuste. I premi c’è li darà Dio quando saremo davanti al suo cospetto…Misericordia che bella parola, e lui ne ha avuta tanta per chi gli ha fatto del male (come giusto sia per un religioso e per noi cristiani ). Un abbraccio

  2. LEGGENDO I COMMENTI DI ALTRI SITI LEGGO UN FORTE DISAPPUNTO NEI CONFRONTI DEL VESCOVO.
    TALE FIGURA DENOTA UNA POCA CONOSCENZA DELLE PARROCCHIE IN QUANTO PRIMA DI DIVENTARE VESCOVO ERA UN IMPIEGATO DEL VATICANO.
    RICORDO CHE QUANDO C’ERA IL COMPIANTO VESCOVO FARINA TANTI E TALI TRASFERIMENTI IN DIECI + 1 DI ANNI DI EPISCOPATO NON SONO MAI AVVENUTI ANZI RICIìORDO CHE ASCOLTAVA MOLTO IL POPOLO.
    PENSO CHE ADESSO MOLTI SACERDOTI CHE PRIMA ERANO CONTRO FARINA ( LO SO PER CERTO ) LO STIANO RIMPIANGENDO.
    A PRESTO
    GRAZIE

    • Gentile lettore,
      la stoffa di un Vescovo non si misura sul numero maggiore o minore di spostamenti che fa o non fa: non è questa la preoccupazione prima della Chiesa, quanto invece l’annuncio del Vangelo e l’educazione alla fede. Pensi che un Vescovo nostro confinante, dopo pochi mesi dall’ingresso nella sua nuova Diocesi ne ha spostati 19 tutti insieme.
      Con ironia potremmo dire che il nostro è un…”moderato”…
      Se poi, per motivi pastorali, si rende necessario il cambio di un prete, perchè per motivi di età alcuni vanno in pensione e nuovi ne vengono ordinati (l’attenzione di Mons. Di Cerbo nei confronti dei seminaristi e delle nuove ordinazioni mancava da almeno 20 anni), allora che ben venga ogni tipo di cambiamento.
      Il malcontento dei fedeli ci piacerebbe comprenderlo meglio e capire cosa davvero desidererebbero per le parrocchie di appartenenza…
      Peccato che lei chiami in causa il compianto vescovo Farina, al quale – senza dubbio – la nostra Chiesa locale deve molto, ma le ricordo, a proposito della presenza del Pastore tra la gente, che Mons. Di Cerbo sta compiendo la Visita Pastorale, che non è solo l’atto formale della presenza del Vescovo in una parrocchia, bensì la condivisione di pareri, storie, drammi e gioie nelle famiglie che visita e nei tanti volti che incontra. Non so a quale parrocchia appartiene, ma nel caso in cui la sua comunità fosse stata già toccata dalla visita del Pastore, spero che abbia preso parte ai centri di Ascolto tenuti dal Vescovo. O in caso contrario, mi auguro che partecipi quando verrà dalle sue parti.
      Nel caso in cui non fosse residente qui in Diocesi, beh…allora, cosa dirle?
      Un caro saluto

      • Buon giorno a tutti, io appartengo alla parrocchia di S. Stefano e S. Vito Martiri di Baia e Latina, e meno di un anno fa ho vissuto la bellissima esperienza della Visita Pastorale nella mia comunità. Non mi sembra che S.E. si sia risparmiato, nè nell’ascoltare, nè nel dare consigli e nè nel confortare quando ce n’è stato bisogno. Riguardo ai vari blog, evito di rispondere direttamente lì, perchè gli darei più importanza di quanta ne meritano. Lì si insinua, si accusa, si giudica su notizie avute per sentito dire. I fatti reali, concreti sono altri: questo Vescovo vuole rinnovare, così come tutta la Chiesa si sta rinnovando, ma ci sono gruppi di persone a cui il cambiamento fa paura, e quindi attaccano, buttano fango, deridono…anonimamente! Ci può stare che non tutte le decisioni siano condivisibili da parte di qualcuno, ma in una società che vuol dirsi civile, le contrarietà si manifestano a viso aperto e nei luoghi appositi. Non mi stancherò mai di manifestare la mia solidarietà a S.E., e non per simpatia o per qualche tornaconto personale, ma perchè credo in quello che sta facendo e che vuole fare! Patrizia

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.