Le famiglie hanno chiesto che fosse don Emilio Meola, al termine del suo mandato pastorale ad Alvignano a celebrare ancora una volta questa messa
La Redazione – Per il decimo anno consecutivo si è ripetuto questo momento di profonda fede: una messa, in cui protagoniste sono le famiglie di quei ragazzi e ragazze scomparsi prematuramente a causa di un incidente o per grave malattia.
Alvignano continua a fare i conti con un ripetuto caso di morti giovanili: nell’ultimo anno (l’ultimo il 14 agosto) altri tre hanno lasciato le rispettive famiglie per riunirsi in Dio.
Momento di fede, ma anche momento di difficile memoria e di dolore, per molti ancora un fardello pesante da portare sulle spalle, un peso per il cuore mai rassegnato di fronte all’accaduto.
Ha invitato a vivere la comunione, don Emilio Meola, e a riversare l’amore per Dio nelle relazioni con i fratelli e a fare dell’Eucarestia il punto di partenza di ogni azione umana, “affinché siamo balsamo e consolazione gli uni per gli altri creando comunione spirituale; (…) affidandoci poi a Gesù Cristo solo ci ricrea nuovi, ci vivifica…”.
Al termine della celebrazione i genitori dei tanti ragazzi defunti hanno offerto a Maria Addolorata, venerata presso l’omonimo Santuario alvignanese, un cuore trafitto, segno di un dolore condiviso affidato però al cuore grande di Dio.